Iraq. A Mosul spuntano antiche reliquie dalla chiesa devastata dal Daesh

Nell’edificio sacro di Mar Tuma (san Tommaso) è emersa una decina di antiche pergamene e oggetti di culto appartenenti a santi. Il ritrovamento durante lavori di restauro dopo l’occupazione del 2014
I lavori nella chiesa di San Tommaso a Mosul, nel nord dell'Iraq

I lavori nella chiesa di San Tommaso a Mosul, nel nord dell’Iraq – AsiaNews

Dopo la devastazione, dopo le profanazioni, trionfano le reliquie sacre. A Mosul, dalla Chiesa di Mar Tuma (san Tommaso) devastata dal Daesh durante l’occupazione, durata dal 2014 fino al 2017, sono emerse antiche reliquie. Nei giorni scorsi, sono affiorate una decina fra reliquie e pergamene antiche appartenenti ad alcuni santi, rinvenute all’interno di una chiesa devastata dal sedicente Stato islamico, oggi oggetto di un’opera di restauro. Teatro del rinvenimento, riporta l’agenzia AsiaNews. la chiesa siro-ortodossa di Mar Tuma a Mosul. Ritrovati al suo interno sei contenitori in pietra, con iscrizioni aramaiche dei santi e diversi manoscritti in lingua siriaca e aramaica.
Fra le reliquie emerse un contenitore in pietra con iscrizione relativa a san Teodoro, soldato romano nato nella provincia di Corum, in Turchia, nel III secolo e decapitato per essersi convertito. A conclusione degli scavi sono stati raccolti altri cinque reliquiari: di san Simone «lo Zelota», apostolo del primo secolo; le reliquie di Mor Gabriel vescovo di Tur Abdin (593-668); le reliquie di San Simeone il Saggio (I secolo), anziano che accoglie Gesù bambino nel Tempio di Gerusalemme; reliquie di san Giovanni, (Yohanan Shliha) apostolo di Cristo; reliquie di san Gregorio Bar Hebraeus (1226-1286) Maphrien (primate regionale) della Chiesa siro-ortodossa.

Iraq. Il Daesh rivendica l’attentato al mercato di Baghdad, 35 morti (15 donne e bimbi)

Oltre 50 i feriti. Una quindicina sono bambini e donne. L’attacco è avvenuto lunedì, nel primo giorno della festa del sacrificio, in un mercato a maggioranza sciita

Immagine di repertorio

Immagine di repertorio – Reuters

Avvenire

Il sedicente Stato islamico (Daesh) ha rivendicato la responsabilità dell’attentato suicida in un affollato mercato a maggioranza sciita a Sadr City, nella capitale irachena Baghdad.

L’attacco è arrivato il primo giorno di Eid Al Adha, la festa del sacrificio celebrata dal Nordafrica al Medio Oriente da più di 300 milioni di musulmani. È avvenuto nel mercato di Woheilat, nella periferia est della capitale irachena, quando l’attentatore – che lo Stato Islamico ha identificato come “Abu Hamza Al Iraqi”, quindi un iracheno – che indossava, come una cintura, una bomba artigianale di fabbricazione localesi è fatto esplodere in mezzo alle altre persone che stavano cercando regali e facendo acquisti per la festa del sacrificio.

Così sono morte, verso le 18.30 di lunedì (le 17.30 in Italia), 35 persone irachene e una cinquantina sono rimaste feriti. Tra le vittime, purtroppo, ci sono 15 tra donne e bambini.

I precedenti attentati il 15 aprile e il 21 gennaio

Il mercato si trova nel quartiere a maggioranza sciita di Sadr City ed è già bersaglio della violenza terroristica dei fondamentalisti sunniti dello Stato Islamico.

L’emittente “Sky News Arabia” – come riporta Vatican News – riferisce che il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi ha subito ordinato l’apertura di un’inchiesta sull’attentato. A Baghdad e a Sadr City il Daesh aveva colpito l’ultima volta il 15 aprile 2021, quando almeno 4 persone sono state uccise e altre 17 erano rimaste ferite a seguito dell’esplosione di un’autobomba in un mercato del quartiere. E il 21 gennaio, con un doppio attentato suicida nella zona di piazza Tayaran (dell’Aviazione), a un mercato di vestiti usati molto frequentato, erano state uccise anche allora 35 persone. Anche allora il sedicente Stato Islamico aveva rivendicato, ma un giorno dopo, i due attentati, attraverso il suo organo di propaganda.

Dopo anni di violenza settaria, gli attacchi suicidi erano diventati piuttosto rari nella capitale irachena e quello di gennaio era stato il primo dal giugno del 2019, nel quale persero la vita numerose persone. L’Iraq aveva dichiarato sconfitto militarmente il sedicente Stato islamico fin dal 2017, come anche la Siria, ma cellule dell’organizzazione continuano a esistere e in alcuni casi ad operare, soprattutto nelle regioni desertiche del Paese.

ll segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha condannato “con fermezza” l'”orribile” attentato suicida compiuto in un mercato di Sadr City, a Baghdad, che ha provocato almeno 35 morti. L’attentato, rivendicato dal sedicente Stato islamico, “ricorda a tutti che la piaga del terrorismo non conosce confini“, ha aggiunto Guterres, sottolineando “la necessità che i responsabili di questo crimine siano rapidamente assicurati alla giustizia”

Ritrovati i corpi di 21 cristiani copti uccisi dal Daesh a Sirte

I resti di 21 cristiani copti uccisi, perché non hanno voluto convertirsi, in Libia nel 2015 dai jihadisti dello Stato islamico (Isis o Daesh) sono stati rinvenuti in una fossa comune situata nei pressi della città di Sirte, ex roccaforte degli islamisti nel Paese. Lo ha annunciato oggi l’unità di lotta al crimine organizzato di Misurata che risponde al ministero dell’Interno del governo di accordo nazionale di Tripoli.

I corpi di “20 uomini di nazionalità egiziana e di un uomo di una nazionalità africana non nota sono stati ritrovati grazie alle confessioni dei jihadisti del Daesh catturati” durante la battaglia per riconquistare Sirte, è stato precisato in un comunicato.

La fossa comune è stata scoperta venerdì 7 ottobre mattina. “Le teste sono separate dai corpi vestiti con tute arancione, mani legate dietro la schiena con filo di plastica”, ha aggiunto il ministero. I resti delle vittime sono stati trasferiti a Misurata e affidati a un medico legale.

Il 15 febbraio del 2015 il Daesh diffuse un video su internet in cui mostrava la decapitazione degli uomini presentati come 21 cristiani copti, in maggioranza egiziani, sequestrati il mese precedente nell’Ovest della Libia.

da Avvenire

Bangladesh, assalto terroristico a Dacca Stranieri in ostaggio. «Italiani coinvolti»

Attacco terroristico in un locale nella zona diplomatica di Dacca, capitale del Bangladesh. Media locali hanno riferito di due italiani che sarebbero rimasti uccisi insieme a tre poliziotti locali, ma la Farnesina non conferma. La polizia ha isolato la zona, pronta a un blitz per liberare la 60ina di ostaggi. La rivendicazione del Daesh: 24 uccisi, 40 feriti. Nella foto, un poliziotto ferito viene trasportato dai colleghi (Lapresse)