Italia-Albania: Cei, incapaci di accogliere, soldi in fumo

Italia-Albania: Cei, incapaci di accogliere, soldi in fumo

“Oggi il Senato ha approvato l’accordo Albania-Italia per il trattenimento di migranti che la Guardia costiera salverà in mare. 673 milioni di euro in dieci anni in fumo per l’incapacità di costruire un sistema di accoglienza diffusa del nostro Paese, al 16° posto in Europa nell’accoglienza dei richiedenti asilo rispetto al numero degli abitanti”, “673 milioni di euro veramente ‘buttati in mare’ per l’incapacità di governare un fenomeno, quello delle migrazioni forzate, che si finge di bloccare, ma che cresce di anno in anno”. E’ il duro commento di monsignor Gian Carlo Perego, presidente della Commissione per le migrazioni della Cei e di Migrantes.
“Un nuovo atto di non governo delle migrazioni, di non tutela degli ultimi della terra. Una nuova sconfitta della democrazia”, sottolinea il rappresentante della Conferenza episcopale italiana.

ansa.it

 

Un presepe in ogni casa

Cari fratelli e sorelle,
sebbene ancora distanti dal periodo natalizio, vi raggiungo con questa mia per promuovere l’iniziativa della CEI “un presepe in ogni casa”, ispirata alle parole del Santo Padre Francesco nella Lettera Apostolica Admirabile Signum, affinché ogni Unità Pastorale possa diffondere questa bella proposta.

In questo anno si celebrano gli 800 anni dall’invenzione del primo presepe di Greccio, grazie al quale il Santo Poverello di Assisi ha avvicinato tanti credenti al Vangelo. Le condizioni di povertà del popolo e la difficoltà nel reperire e leggere la Sacra Scrittura hanno inizialmente favorito la diffusione del presepe nelle case, ma ciò che la rende una tradizione ancora oggi è il fatto che – come scrive Papa Francesco – “aiuta a rivivere la storia che si è vissuta a Betlemme” attraverso l’immaginazione e gli affetti e “invita a sentirsi coinvolti nella storia della salvezza, contemporanei dell’evento che è vivo e attuale nei più diversi contesti storici e culturali”.

Pertanto, mi auguro che in questa particolare ricorrenza possiate sollecitare tutti i vostri parrocchiani a continuare questa santa tradizione.
I miei saluti insieme alla mia benedizione.

+ Giacomo Morandi

La lettera del Vescovo

Papa in dialogo con la CEI sulle sfide di oggi della Chiesa e del mondo

Il Papa in Aula nuova del Sinodo con i membri della Conferenza Episcopale Italiana

Circa tre ore di domande e risposte tra Francesco e i vescovi italiani, riuniti in Aula Nuova del Sinodo per la 77.ma Assemblea generale. Tra i temi, come riferito da alcuni vescovi a margine dell’incontro: la pace, le finanze, l’ambiente, le ideologie, il ministero di vescovi e sacerdoti, la carità verso poveri e rifugiati. Al termine del colloquio, il Pontefice ha fatto dono ai presuli del libro “Fratellino” che riporta i drammi di un giovane migrante fuggito dall’Africa

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Il libro "Fratellino" regalato dal Papa ai vescovi italiani
Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Giovani e vocazioni, finanze ed ideologie, ministero dei sacerdoti e seminari, pace, ambiente e attenzione per la carità. Caratteristica, quest’ultima, della Chiesa italiana verso la quale ha manifestato grande stima. È stato un dialogo franco e sereno quello di oggi pomeriggio, 22 maggio, tra Papa Francesco e gli oltre 200 vescovi della Conferenza Episcopale italiana, riuniti per la 77.ma Assemblea generale in Vaticano. Il Papa ha aperto i lavori dell’appuntamento primaverile dei vescovi, al via oggi fino al 25 maggio in Aula Nuova del Sinodo, sul tema “In ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Passi verso il discernimento”.
Domande e risposte
Circa tre ore il colloquio del Papa con i presuli di tutte le regioni del Nord, Sud e Centro Italia, iniziato in anticipo con un momento di preghiera comune e con il saluto del Pontefice ai vescovi delle zone colpite dal nubifragio in Emilia-Romagna. L’intero incontro, a porte chiuse, è stato poi intervallato – come consuetudine in queste occasioni – da domande (una quindicina oggi pomeriggio) e risposte. Tra gli argomenti principali, come riferito da alcuni vescovi a margine dell’incontro, il calo di vocazioni, i seminari e i loro possibili accorpamenti. Un tema, quest’ultimo, affrontato dal Papa anche nell’udienza di fine marzo scorso con i vescovi della Conferenza episcopale calabra. Focus anche sul ministero dei sacerdoti, ai quali, come sempre, il Pontefice ha chiesto ai vescovi di mostrare vicinanza.

Incoraggiamento alla carità
Non è mancato un riferimento alla pace, in Ucraina e nel mondo, urgenza che riguarda tutti, poi alle ideologie del nostro tempo, quindi i diversi problemi culturali e la questione delle finanze, che spesso rappresentano una difficoltà per la Chiesa. Al centro anche le problematiche ambientali per le quali è necessario un cambio di mentalità. Uno “stile nuovo” è anche quello richiesto dal percorso sinodale che coinvolge la Chiesa dei cinque continenti: la tematica è stata al centro di alcune domande. Insieme a questo anche l’invito ad avere attenzione alle povertà, vecchie e nuove, e soprattutto a non far mancare mai la carità. In particolare sull’aspetto caritativo, il Papa ha espresso la sua stima verso la Conferenza episcopale italiana, impegnata da anni nell’accoglienza di migranti e rifugiati.
In dono il libro “Fratellino”
E proprio in tema di migranti, Papa Francesco, al termine dell’incontro, ha fatto dono ad ognuno dei vescovi della CEI del libro “Fratellino”, volume che racconta in modo lucido e a tratti crudo la vita del migrante Ibrahima Balde, trascritta dal poeta Amets Arzallus Antia. Si tratta della storia di un giovane della Guinea che ha lasciato il proprio Paese per ricercare il fratello piccolo, partito a sua volta per raggiungere l’Europa. Destinazione mai raggiunta. L’autore riporta i drammi vissuti in prima persona: la traversata del deserto, il traffico di esseri umani, la prigionia, le torture, il viaggio in mare, la morte. Papa Francesco ha citato in più occasioni il volume, edito in Italia da Feltrinelli, sia in alcune conferenze stampa in aereo di ritorno dai viaggi apostolici, sia in alcune udienze. L’ultima, quella con i rifugiati giunti in Europa attraverso l’iniziativa comune di Sant’Egidio, Chiese evangeliche, Tavola valdese e Chiesa italiana, ricevuti in Vaticano il 18 marzo. Un “libretto”, lo ha definito il Papa, che tratteggia in tutta la sua drammaticità “la Via Crucis” di tanti fratelli e sorelle nel mondo.

Il saluto ai vescovi dell’Emilia-Romagna colpita dalle alluvioni
A margine dell’Assemblea il Papa ha salutato i vescovi dell’Emilia-Romagna, colpita in questi giorni da incessanti e devastanti alluvioni. Dopo aver ascoltato il racconto del dramma che stanno vivendo le persone e appreso dei tanti gesti di solidarietà messi in campo, Francesco ha chiesto di portare la sua partecipazione alle comunità assicurando la personale preghiera. Era stato il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, a raccontare all’inizio dell’incontro quanto accaduto con il nubifragio, le varie situazioni di difficoltà vissute dalla gente e i tanti gesti di solidarietà e di aiuto. Poi al termine, Zuppi insieme al vicepresidente della Ceer, monsignor Lorenzo Ghizzoni, arcivescovo di Ravenna-Cervia, a monsignor Giovanni Mosciatti, vescovo di Imola, monsignor Livio Corazza, vescovo di Forlì-Bertinoro, e a monsignor Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, hanno avuto modo di salutare personalmente il Papa ed esprimergli gratitudine “per il suo messaggio di solidarietà dei giorni scorsi”. In una nota, i presuli sottolineano di aver “accolto” lo stimolo del Pontefice “per un’ulteriore riflessione sul rispetto del Creato e la custodia della casa comune”. “Gli abbiamo ricordato – dicono – che i romagnoli sono tenaci ma le prove si stanno ripetendo troppo spesso e che abbiamo bisogno della sua preghiera e vicinanza”.
Baturi: dal Papa l’invito a un nuovo slancio di evangelizzazione
Quanto al dialogo a porte chiuse del Papa con i vescovi, ha riferito dettagli pure il segretario generale della Conferenza episcopale, monsignor Giuseppe Baturi, che a Tv2000 ha parlato di “un incontro importante perché a contatto con i problemi del Paese e della Chiesa”. “Il Papa – ha spiegato il vescovo – ha sottolineato l’urgenza di un nuovo slancio di evangelizzazione che passa attraverso una testimonianza credibile… I vescovi sono chiamati ad avere compassione dell’uomo, ad averne cura soprattutto nelle situazioni di difficoltà e bisogno. È stato un incontro che ci ha incoraggiati a proseguire su questa strada che trova nel cammino sinodale un alveo privilegiato di confronto e lavoro”.
vaticannews

L’iniziativa. La Cei regala 8mila Bibbie per i detenuti

La consegna simbolica al carcere di Paliano. Le Bibbie saranno distribuite in 100 istituti penitenziari impegnati in percorsi spirituali, di formazione e catechesi. Mons. Baturi: segno di speranza
La Cei regala 8mila Bibbie alle carceri italiane

La Cei regala 8mila Bibbie alle carceri italiane – Siciliani-Gennari / Cei

«Un segno di fraternità e di speranza»; così monsignor Giuseppe Baturiarcivescovo di Cagliari segretario generale della Cei, definisce il dono di 8.000 Bibbie ai detenuti di 100 istituti penitenziari italiani impegnati in percorsi spirituali, di formazione e catechesi.

La consegna simbolica è avvenuta oggi alla Casa di reclusione di Paliano (Frosinone), nell’ambito di una Liturgia della Parola.

L’iniziativa vede la collaborazione dell’Ispettorato Generale dei cappellani delle carceri e dell’associazione “Prison Fellowship Italia”, nata nel 2009 in seno al Rinnovamento nello Spirito per la promozione integrale dei detenuti e l’evangelizzazione all’interno degli Istituti penitenziari.

La Cei regala 8mila Bibbie alle carceri italiane

La Cei regala 8mila Bibbie alle carceri italiane – Siciliani-Gennari / Cei

Le Bibbie arriveranno nelle mani dei carcerati attraverso i cappellani e i volontari dell’associazione.

«Entrare in queste periferie umane – afferma monsignor Baturi – è per noi un atto di fede: Gesù si identifica, continua ad identificarsi, con queste persone che chiedono di essere visitate. Per noi la visita significa farci presenti portando il tesoro più grande che abbiamo, la Parola di Dio, come segno di una nuova fraternità, della certezza che da qui si può ricominciare nella vita personale e sociale».

Non è un caso che questo gesto si compia alla vigilia della Pasqua: l’auspicio, spiega il segretario generale della Cei, è che «possa rinascere vita laddove sembra albergare spesso il disagio o la disperazione. La Pasqua dice che è possibile sperare in una vita anche in quei luoghi che parlano di morte o di mortificazione. Noi crediamo in Cristo che libera da tutte le catene in tutti i contesti; ogni uomo ha diritto a ricevere questo annuncio».

La Cei regala 8mila Bibbie alle carceri italiane

La Cei regala 8mila Bibbie alle carceri italiane – Siciliani-Gennari / Cei

«La Bibbia è uno strumento che offriamo per la rinascita spirituale dei detenuti, perché possano riprendere in mano la loro vita. La Parola di Dio aiuta ad essere consapevoli del male fatto e a scoprire le potenzialità di ciascuno», sottolinea don Raffaele Grimaldi, ispettore generale dei cappellani delle carceri d’Italia.

«Il progetto – ricorda – si inserisce in quel cammino di attenzione della Chiesa verso chi è stato privato della libertà personale e di incoraggiamento per quanti operano nelle carceri, che si concretizzerà a livello locale con iniziative di preghiera e sensibilizzazione».

«Attraverso alla Bibbia, i detenuti possono entrare nel Mistero della salvezza che riguarda loro e le famiglie: conoscere Gesù, unico salvatore, li aiuta a pensare sé stessi e gli altri in modo nuovo. Lo stiamo sperimentando con l’itinerario educativo chiamato ‘Il Viaggio del Prigioniero’, che presenta la figura di Gesù detenuto così come è raccontato nelle pagine del Vangelo di Marco», osserva Marcella Clara Reni, presidente di “Prison Fellowship Italia”, che esprime gratitudine alla Cei per questo dono così importante.