(Strasburgo) “Nelle carceri di tutto il mondo, vi è una grande fame di attenzioni e di incontri, di risposte a bisogni spirituali. L’isolamento, la convivenza forzata e il sovraffollamento di molte prigioni, favoriscono i processi di radicalizzazione di persone che spesso non sanno come uccidere il tempo”: lo afferma padre Brian Gowans, presidente Iccppc (Commissione internazionale della pastorale cattolica nelle carceri) presentando l’Incontro europeo dei cappellani penitenziari che si terrà Strasburgo, Francia, dal 30 maggio al 1° giugno. L’incontro, promosso dal Ccee, dalla Missione permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa e da Iccppc si svolge sotto gli auspici del Segretario generale del Consiglio d’Europa, Thorbjørn Jagland. Gowans spiega: “Rispondendo all’invito evangelico ‘Ero prigioniero e siete venuti a trovarmi’ noi cappellani nelle carceri rompiamo quest’isolamento, e siamo spesso in prima linea non solo nella lotta alle varie forme di radicalizzazione ma anche nell’identificare e proteggere alcuni diritti fondamentali dei detenuti, tra cui quello all’esercizio della propria religione”. Circa 60 partecipanti provenienti da 23 Stati membri CdE prenderanno parte all’evento. Oltre a cappellani cattolici incaricati della pastorale nelle carceri a livello nazionale, parteciperanno anche alcuni cappellani di Chiese ortodosse e protestanti e un gruppo di musulmani coinvolti nella stessa attività.

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