Canti della Passione

Anche quest’anno la Corale Puccini di Sassuolo eseguirà presso la chiesa di San Francesco in Sassuolo (foto) venerdì 7 aprile alle ore 21 i Canti della Passione, riflessioni musicali sul Venerdì santo.

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IL «Repertorio nazionale dei canti per la liturgia»

Dal 2008 la Chiesa cattolica italiana ha un suo Repertorio Nazionale dei canti per la liturgia, cioè uno strumento contenente 384 canti selezionati. Non è una pubblicazione di poco peso, perché ha seguito l’intero iter di un libro liturgico e tale occorre considerarlo

Un po’ di storia.
La prima edizione del Rpertorio Nazionale di canti, presentato per l’uso liturgico alle Chiese che sono in Italia dalla Commissione Episcopale per la liturgia, è datata 6 gennaio 2001. Consisteva in un elenco dei canti con una Premessa dei Vescovi della Commissione Episcopale per la Liturgia della Cei. La scelta dei canti era stata portata a termine da una Commissione di 9 esperti, nominata dall’allora segretario generale della Cei, il vescovo mons. Giuseppe Betori; la commissione, composta da preti, laici ed esperti, ha lavorato per più di 5 anni analizzando oltre 16.000 canti liturgici. Dopo alcuni interventi privati di Papa Benedetto XVI che sollecitava la pubblicazione, si è messo in moto l’iter previsto dalle norme per la pubblicazione dei libri liturgici. L’elenco è stato rivisto e corretto dal gruppo di lavoro incaricato dall’Ufficio liturgico nazionale della CEI ed approvato nel corso della LVII Assemblea Generale della CEI il 24 maggio 2007 ed inviato allarecognitio della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti in conformità con l’Istruzione Liturgiam authenticam; il 20 maggio 2008 ha ottenuto ilplacet definitivo.

Durante l’Assemblea Generale della CEI, giovedì 28 maggio 2009, nel corso dell’udienza di Benedetto XVI ai vescovi italiani, il card. Angelo Bagnasco, Presidente della CEI, a conclusione del saluto rivolto al Santo Padre, ha donato al Papa la prima copia ufficiale del Repertorio.

rn-cdIl Repertorio si presenta in tre modalità : un libro dei fedeli di 663 pagine con le melodie e i testi di tutti i384 canti, un libro con l’accompagnamento organistico di tutti i canti e un cd contenente i files audio in formato .mp3 di tutti i canti e i file di tutti i testi e delle melodie oltre agli elenchi.

Il Repertorio Nazionale intende rispondere a una doppia esigenza: segnalare e rendere reperibili canti adatti alle celebrazioni liturgiche, e diffondere alcuni criteri di individuazione e selezione dei canti, che aiutino a scegliere in modo più attento a livello locale. Il Repertorio non è la «terra promessa», né rappresenta il toccasana di tutti i problemi in campo, pur tuttavia costituisce la strada più realistica da percorrere. È importante comprendere che il Repertorio Nazionale non esclude altri canti, ma, come viene spiegato nella premessa, si pone come punto di riferimento. A cinquant’anni dal Concilio era opportuno che la  Chiesa italiana avesse a disposizione uno strumento di questo tipo.

rn-internoNon è un sussidio per «addetti ai lavori», è per l’assemblea ed è di grande varietà. Di 384 canti presenti ben 81 testi vengono dalla Sacra Scrittura, 83 dalla liturgia, i rimanenti sono di 66 diversi autori. Le composizioni sono otto dal Messale Romano, trentuno dal gregoriano, dodici melodie popolari, otto dal Salterio di Ginevra, le altre di vari musicisti. Le nostre fonti sono state le raccolte «Nella Casa del Padre» e «Lodate Dio» e varie riviste, «Armonia di Voci», «Musica e Assemblea», oltre ai canti di Taizè e ai fascicoli pubblicati in diverse occasioni dalle Edizioni Paoline e da Carrara.

Lascio la conclusione ad alcune considerazioni, come sempre sagge ed equilibrate di mons. Pierangelo Sequeri, teologo e musicista noto per aver composto tantissimi canti per la liturgia tra cui il notissimo “Tu sei la mia vita” (Symbolum ’77): «la compilazione di repertori ha più di una ragione per essere oggetto di cura assidua e competente nonché di aggiornamento costante. Essa infatti ha molti vantaggi: creazione di una base comune, segnalazione di modelli orientativi, sussidio per le comunità  più deboli, piano regolatore per gli eccessi in ogni direzione, incentivo al discernimento di una eventuale tradizione meritevole di incremento e di sviluppo… Il repertorio è anche un’opportunità  educativa se pensato come strumento di catechesi mistagogica originale e coinvolgente».

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