Il cammino. A piedi «sui passi» di sant’Antonio 1800 chilometri da Milazzo a Padova

Al via da il Cammino con partenza dal luogo in cui il santo naufragò nel 1221 L’arrivo il 9 ottobre L’itinerario con un gruppo di pellegrini “fissi”, ma aperto a tutti, prevede 92 tappe

La reliquia di sant’Antonio

La reliquia di sant’Antonio – .

Uno dopo l’altro al termine saranno oltre tre milioni di passi, per un totale di 1.800 chilometri percorsi. Partenza domani da Capo Milazzo, in provincia di Messina, là dove nella primavera 1221 spiaggiò Antonio, quello che sarebbe poi diventato il santo dei miracoli, dottore della Chiesa, grande oratore. Una partenza anticipata in questi giorni (26-29 giugno) da un “pre-cammino”, dal sapore del Festival antoniano, a Milazzo. Arrivo a Padova, alla Basilica che ne conserva il corpo, il 9 ottobre. In totale 103 giorni di cammino inframmezzati da alcune domeniche di sosta, com’era solito per i pellegrini medievali. A camminare sarà un piccolo gruppo di pellegrini “fissi” con una reliquia ex ossibus di sant’Antonio.

A loro potrà, di tappa in tappa o per piccolo tratti, aggregarsi chiunque liberamente, senza necessità di iscrizione e in autonomia logistica, e farsi compagno di viaggio con Antonio condividendo il suo percorso di vita, scoprendone esperienze, incontrando comunità. Un’itineranza povera, a staffetta, già sperimentata lo scorso anno con altre 16 tappe percorse tra Gemona e Padova. Il Cammino, infatti, rientra nel progetto “Antonio 20-22”, espressione dei frati minori conventuali della Provincia italiana di sant’Antonio, e ideato insieme a laici e all’intera Famiglia antoniana, che è stato modificato e ritardato nei tempi dalla pandemia. Progetto che ripercorre la vocazione di Antonio, attraverso i “tre 800 anni” che si celebrano nel triennio: la vocazione francescana (2020), l’arrivo in Italia e l’incontro con san Francesco (2021), il rivelarsi delle sue doti (2022). Il Cammino dell’estate 2022 prevede 92 tappe attraverso nove regioni italiane e 42 diocesi, risalendo lo Stivale in quello che è stato il Cammino di sant’Antonio.

Un itinerario che fu anche cammino vocazionale del giovane portoghese di Lisbona, Fernando Martins de Bulhões, divenuto francescano con il nome di Antonio, che inseguendo il sogno francescano e l’ideale del martirio, andò in Marocco per predicare il Vangelo tra gli islamici. Lì si ammalò seriamente e cercando di tornare in patria naufragò a ridosso delle spiagge siciliane. Qui alcuni frati lo accudirono. E sempre qui seppe del “capitolo delle stuoie”, la grande convocazione di tutti i francescani: il suo desiderio di incontrare Francesco d’Assisi, il fondatore, divenne cammino e pellegrinaggio di scoperta di una vocazione. Iniziò a risalire lo Stivale, giunse ad Assisi, incontrò san Francesco e poi su fino all’eremo di Montepaolo con alcuni frati per vivere un periodo di nascondimento, di preghiera e di servizio finché nel settembre 1222 – 800 anni fa – venne chiamato a predicare nella Cattedrale di Forlì. Fu la rivelazione delle sue doti oratorie, della sua appassionata capacità di comunicare Dio e il Vangelo. Una svolta.

Pochi anni più tardi, dopo aver insegnato teologia a Bologna, essere diventato ministro provinciale del Nord Italia, giunse anche a Padova soggiornando per brevi ma intensi periodi e vi morì il 13 giugno 1231. Ogni tappa sarà l’occasione per conoscere la storia di Antonio, illuminandone alcuni particolari, scoprendo aspetti meno noti, ma anche incrociando il messaggio che ancora oggi, dopo otto secoli, Antonio porta con sé, grazie all’incontro con realtà che narrano l’attualità delle sue intuizioni: la giustizia, l’attenzione ai poveri, la carità. L’intero percorso, con le caratteristiche tecniche dei tragitti, è consultabile su www.antonio2022.org.

In cammino con sant’Antonio

Dall’eremo di Montepaolo (Forlì) a Rimini, 80 chilometri a piedi per 5 giorni. Iniziativa aperta a tutti e promossa dai francescani conventuali per ricordare gli 800 anni del passaggio del santo in Romagna

Montepaolo ( ForlìCesena).

Sulle colline romagno-le, a una ventina di chilometri da Forlì, sorge l’eremo di Montepaolo, dove il portoghese frate Antonio arrivò nel giugno 1221, rimanendovi per oltre un anno. Nella Cattedrale di Forlì il santo svelò le sue grandi doti di predicatore, con una famosa e dotta omelia al posto del vescovo, e a Rimini avvennero alcuni suoi famosi miracoli. Il progetto “Antonio 20-22” unirà questi luoghi antoniani con uno speciale Cammino a piedi- pellegrinaggio a tappe compiuto da un piccolo gruppo di camminatori e da quanti vorranno aggregarsi (info: Alberto Friso, Project Event Manager Antonio 20-22, cell.

349.1770432 – albertofriso@ antonio2022. org).

Spiegano gli organizzatori francescani: «Chi volesse partecipare è il benvenuto. Basta si presenti all’orario di partenza, camminando per uno, dieci o tutti gli 80 chilometri, o si faccia presente a una delle iniziative in programma. Avremo con noi nello zaino una reliquia di sant’Antonio, consegnata di volta in volta in custodia alla comunità cristiana o alla presenza francescana del paese ospitante, fino alla ripartenza del mattino successivo. Anche alcuni eventi culturali e di spiritualità lungo il percorso celebreranno gli Ottocento anni della vocazione francescana di sant’Antonio di Padova e del suo passaggio in Romagna».

Le iniziative prenderanno il via domenica 8 agosto con l’inaugurazione al Museo della Città di Rimini della mostra collettiva di 27 artisti “La Voce e il Miracolo. Espressioni del contemporaneo” sul nuovo volto di Antonio. A presentarla saranno la curatrice suor Maria Gloria Riva (sabato 21 agosto ore 16) e Davide Rondoni (lunedì 23 agosto ore 21). La mostra resterà visitabile a Rimini fino al 29 agosto, per trasferirsi poi dall’11 settembre al 4 ottobre a Bologna, nella Cappella Muzzarelli della Basilica di San Francesco.

Il pellegrinaggio a piedi partirà il 17 agosto da Montepaolo, «dopo un momento di preghiera pubblico con la comunità di Clarisse» che vi risiede da alcuni anni, con breve tappa a Castrocaro, Forlì e meta Bertinoro, con visita il 18 al Museo interrreligioso e arrivo a Longiano il 19, per vistarvi il Museo d’Arte Sacra. Il 20 i pellegrini arriveranno a Santarcangelo di Romagna e il 21 a Rimini, dove incontreranno alcune comunità francescane e il vescovo della città, Francesco Lambiasi, che celebrerà anche l’Eucaristia e dove domenica 22 si svolgeranno varie attività, incontri e manifestazioni religiose e culturali, anche per bambini sulla spiaggia.

L’iniziativa, voluta dai Frati minori conventuali della Provincia Italiana di Sant’Antonio di Padova, patrocinata dall’intera famiglia francescana e in collaborazione con le principali realtà della famiglia antoniana, si colloca nel contesto degli ottocento anni dell’arrivo e permanenza di Antonio in Italia e in particolare in Romagna: 1220 la vocazione francescana, 1221 il suo naufragio in Italia e il primo incontro con san Francesco, 1222 il suo svelarsi al mondo come grande predicatore e santo.

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L’eremo di Montepaolo. A sinistra, uno dei pellegrinaggi recenti