Trasporti: lunedì sciopero 4 ore per bus e metro

ciopero di 4 ore lunedì 21 nel trasporto pubblico locale e nel settore del noleggio di pullman con conducente. Lo ricordano Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, che hanno proclamato unitariamente la protesta “a seguito delle proposte europee di modifica peggiorativa dei regolamenti sui tempi di guida e di riposo e sulla liberalizzazione il mercato dei servizi di trasporto passeggeri, svolto con autobus e pullman nell’Unione europea”.

Tra le principali città stop a Milano dalle 8.45 alle 12.45, a Venezia dalle 10 alle 13, a Bologna dalle 10.30 alle 14.30, a Firenze dalle 17 alle 21, a Napoli dalle 9 alle 13, a Bari dalle 8.30 alle 12.30, a Palermo dalle 9 alle 13. Sono esclusi dallo sciopero i trasporti pubblici di Torino e Roma, in ottemperanza del principio di rarefazione oggettiva che garantisce un intervallo di tempo tra uno sciopero e l’altro nello stesso bacino di utenza e di Genova, vista la situazione straordinaria della viabilità, a seguito del crollo del Ponte Morandi. Infine si terrà, dalle 10 alle 14, lo stop dei conducenti di pullman a noleggio.(ANSA).

I 40 anni del Bus, pezzo di storia della scuola italiana

A quarant’anni dalla prima campanella – che suonò nell’anno scolastico 1974-75 per 76 studenti divisi in 4 classi – l’importante innovazione strutturale formativa e didattica della scuola superiore che il Bus(Biennio unico sperimentale) di Reggio Emilia ha rappresentato, sarà ricordata giovedì 15 ottobre (ore 17.30) nell’Aula magna del “Pascal”, che nell’occasione verrà intitolata al professor Vittorio Franzoni, il preside del Secchi recentemente scomparso che avviò la sperimentazione.

Bus

Con “1, 2, 3…Bus!” – l’iniziativa promossa dalla professoressa Igina Barchi, insegnante di chimica a partire da quell’anno scolastico 1974-75, e sostenuta dalla Provincia di Reggio Emilia – insieme alla vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia con delega all’Istruzione Ilenia Malavasi, all’assessore a Educazione e Conoscenza del Comune di Reggio Raffaella Curioni e al dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale XI Antimo Ponticiello saranno richiamati al Pascal tutti i protagonisti di questa avventura: Giuseppe Gherpelli, assessore all’Istruzione della Provincia di Reggio Emilia dal 1970 al 1975, l’ex insegnante Dimma Spaggiari (che è anche autrice del volume “La mia scuola si chiama Bus, ma non è un tram: 20 anni di sperimentazione all’Itgs Pascal di Reggio Emilia“), l’attuale dirigente scolastico del “Pascal”, Sonia Ruozzi, ed anche 3 studenti di quel primo, storico corso (Elena Maestri, Andrea Masini e Francesca Torelli).

“Sarà l’occasione per ricordare gli inizi di questa importante innovazione formativa di cui Reggio Emilia è sempre stata giustamente orgogliosa – spiega la vicepresidente della Provincia,Ilenia Malavasi – Il Bus rappresenta infatti uno dei tanti, buoni frutti di una luminosa stagione della pubblica amministrazione reggiana che in quegli anni ha saputo costruire un sistema di welfare che ha fatto scuola nel nostro Paese. In particolare, ma non solo, nel campo dell’istruzione, grazie alla lungimiranza di uomini e donne come Jone Bartoli e appunto Giuseppe Gherpelli, che della nascita del ”Pascal” fu uno dei principali artefici: perché il Bus non era solo una scuola innovativa, ma rappresentava un tassello fondamentale di una più generale riforma della scuola che – per attenuare quella discriminazione di classe che vedeva i ragazzi delle famiglie meno abbienti iscriversi in massa ai professionali dopo la licenza media – vedeva uno dei punti qualificanti proprio nella realizzazione di un biennio unico e obbligatorio dopo la scuola media, che solo una decina d’anni prima era diventata a sua volta ‘unica’”.

Costruito dalla Provincia di Reggio Emilia nel 1974 su un altrettanto innovativo progetto – a partire del grande atrio quadrangolare chiamato dai ragazzi “vasca” – della Cooperativa Architetti e Ingegneri, il Bus dall’anno scolastico 1976-77 divenne anche Tcs (Triennio comprensivo sperimentale) e nel 1985, dopo essersi staccato dal “Secchi”, fu intitolato al matematico, fisico e filosofo francese Blaise Pascal.

1974Bus

fonte: laliberta.info

Bus, disastro colposo tra ipotesi di reato Vittime sono 38. Indetto il lutto nazionale, Questo l’elenco delle 38 vittime della tragedia di Monteforte Irpino

L’ELENCO DELLE VITTIME – Incidente sulla A16. Si valuta anche la posizione di Autostrade. Dieci feriti: tre, tra cui una bimba, sono gravissime. Il dolore del Papa

il dolore dei parenti (ansa)

Questo l’elenco delle 38 vittime della tragedia di Monteforte Irpino diffuso dal Comune di Pozzuoli: Terracciano Alfonso Pozzuoli 02/12/1944 Via G. Verga 15 Sc. 1 int. 1 Illiano Barbara – Pozzuoli 20/03/1950 Via G. Verga 15 Sc. 1 int. 1 Parrella Pasquale – Pozzuoli 14/01/1951 Via Catullo 73, int. 10 Artiaco Assunta – Pozzuoli 24/08/1952 Via Catullo, 73 int. 10 Esposito Gennaro – Pozzuoli 03/09/1955 Via L. Viani, 2 int. 9 Rusciano Antonietta – Pozzuoli 07/09/1964 Via A.Gatto, 49 sc. B4 int. 1 Basile Giovanni – Pozzuoli 21/04/1960 Via A.Gatto, 49 sc. B4 int. 1 Di Paolo Filomena – Napoli 20/08/1963 Via del Mare 74 Del Giudice Silvana – Napoli 17/02/1997 Via Monterusciello, 59 Del Giudice Antonio – Pozzuoli 21/08/1962 Via Monterusciello, 59 Illiano Agnese – Pozzuoli 06/04/1940 Via Artiaco 198 int. 175 Russo Maria Elisabetta – Pozzuoli 06/05/1949 Via Artiaco 198 Sc. Z int. 167 Musto Irene – Pozzuoli 01/06/1939 – Via G. Pagano, 5 Fb. D sc. A int. 3 Conte Giovanni – Pozzuoli 10/02/1963 Via G. Pagano, 5 Fb D scala A int. 3 Rusciano Maria Rosaria – Pozzuoli 10/08/1962 Via Pirandello, 14 sc. G2 int. 4 Basile Carolina – Pozzuoli 27/11/1954 Via del Mare, 52 int. 3 Caiazzo Luciano – Pozzuoli 10/06/1973 Via M. Nizzoli, 3 int. 3 Paone Procolo – Pozzuoli 12/07/1929 Via Artiaco 198 int. 175 Testa Salvatore – Pozzuoli 09/06/1925 Viale Kennedy, 50 int. 2 Caiazzo Mario – Pozzuoli 24/04/1959 Via Pirandello, 14 sc. G2 int. 4 Restivo Teresa – Pozzuoli 24/03/1981 Via C.A. Dalla Chiesa 52 Bruno Salvatore – Casalnuovo di Napoli 23/10/1946 Via Artiaco 198 Sc. Z int. 167 Iodice Olga – Ponza 18/01/1941 Viale dell’Europa Unita 12 Rocco Luigia – Napoli 01/07/1939 Viale dell’Europa Unita 12 Carannante Maria – Pozzuoli 28/11/1954 Via del Mare, 52 int. 5 Mirelli Anna – Pozzuoli 10/02/1965 Via A. Gatto,35 Sc. C2 int. 3 Artiaco Gennaro – Pozzuoli 24/05/1939 Via Brancati, 6 sc. C4 int. 9 Delle Cave Teresa – Pozzuoli 22/08/1945 Via Brancati, 6 sc. C4 int. 9 Chiocca Raffaela – Pozzuoli 09/04/1941 Via Marcio Filippo 13 int. 1 Lametta Ciro – Napoli 07/03/1969 Non Residente a Pozzuoli Acquarulo Anna – Napoli 15/08/1948 Non Residente Raiola Anna – San Giorgio a Cremano 08/08/1929 Non Residente Lucignano Giuseppina – Pozzuoli 13/03/1931 Non Residente Corsale Maria Luisa – Napoli 04/01/1950 Non Residente Iuliano Elisabetta – Pietrastornina (Av) 20/11/1935 Non Residente Ambrosio Immacolata – Napoli 05/09/1958 Non Residente Vallefuoco Biagio – Napoli 10/06/1959 Non Residente Trincone Vincenza – Pozzuoli 16/07/1962 Non Residente

Letta, domani lutto nazionale – ”In consiglio dei ministri abbiamo appena deliberato lutto nazionale per la giornata di domani in cui si svolgeranno i funerali a Pozzuoli”. Lo annuncia il premier Enrico Letta su twitter.

Le ipotesi di reato per le quali procede la Procura di Avellino per l’incidente sulla A16 sono di concorso in omicidio plurimo colposo e disastro colposo (e non strage colposa come erroneamente riferito in precedenza). Lo ha precisato il procuratore della Repubblica di Avellino, Rosario Cantelmo.

E’ pesantissimo il bilancio dello schianto di un bus di amici in gita precipitato da un viadotto dell’A16 a Monteforte Irpino: quello dato dal prefetto di Avellino, Umberto Guidato, è di 38 morti (ma le vittime sarebbero 39, invece, per il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi) e 10 feriti, tra cui 6 bambini, alcuni in condizioni molto gravi. Non ci sarebbero dunque dispersi. A questi vanno aggiunti 14 feriti lievi tra gli occupanti di sei auto urtate dal bus prima di finire nella scarpata. Quello che resta da chiarire é la dinamica dell’incidente: per alcuni testimoni il bus avrebbe sterzato per evitare auto incolonnate nei pressi di un cantiere, per altri sarebbe scoppiata una gomma. Ma la Polstrada precisa che sul luogo dello schianto non ci sono segni di frenata: il mezzo secondo una prima ricostruzione si e’ trascinato lungo una barriera di cemento ed ha poi sfondato il guardrail finendo nella scarpata.

La procura di Avellino ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e l’indagine sarà “a tutto campo”: gli accertamenti giudiziari saranno finalizzati a far luce non solo su eventuali responsabilità dell’autista, che è morto nell’incidente e sul corpo del quale sarà eseguita l’autopsia in giornata per stabilire se é stato vittima di un malore, ma anche sulle condizioni tecniche del pullman che aveva superato la revisione annuale a marzo scorso come annunciato dal ministro Lupi alla trasmissione ‘Start’ su Rai RadioUno. Inoltre, sarà verificato il corretto segnalamento dei cantieri autostradali presenti nella zona. L’inchiesta potrà poi riguardare anche la qualità tecnica della barriera di protezione che è stata abbattuta dall’autobus. Intanto i rottami del bus sono stati rimossi e trasferiti in un Centro demolizione.

Le bare delle vittime sono state allineate nella scuola di Monteforte Irpino, dove é già cominciato lo strazio del riconoscimento da parte dei parenti. Erano tutti amici con la passione delle gite. Ad organizzarla, “come sempre”, raccontano i parenti, era stato Luciano Caiazzo, salumiere di Pozzuoli (Napoli) che, neanche un mese fa, aveva compiuto 40 anni e che è fra le vittime dell’incidente. “Gli avevamo organizzato una festa a sorpresa – racconta Anna Caiazzo, che lavorava con lui – era la sua passione organizzare gite. Fra dieci giorni dovevamo partire per la Croazia, tutti insieme, come sempre”. “E’ un giorno triste, non ci sono parole”, ha detto il presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta commentando lo schianto di Monteforte Irpino. Letta, in missione in Grecia, in segno di lutto ha annullato una visita privata prevista per oggi all’Acropoli di Atene. Cordoglio é stato espresso anche dal ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri, “ci inchiniamo alle vittime”, e dal ministro per la pubblica amministrazione Giampiero D’Alia che ha sottolineato come sia necessario “accertare la verità”. Cordoglio anche dal ministro della Difesa, Mario Mauro.

Nessuno dei genitori dei cinque piccoli coinvolti nel tragico incidente è al capezzale dei propri figli. A confermarlo è il direttore medico di presidio dell’ospedale pediatrico Santobono Carlo Maranelli. Potrebbero essere ricoverati in qualche ospedale tra Napoli, Salerno e Avellino oppure figurano tra le vittime.

A forte velocita’ e senza porta – L’autobus precipitato e’ giunto sul luogo dell’incidente a forte velocita’ e con la porta anteriore aperta o mancante, forse a causa di un precedente contatto. E’ quanto avrebbe affermato, secondo quanto appreso dall’ANSA, l’operatore che, circa un chilometro prima, segnalava rallentamenti sull’autostrada. – L’autobus e’ precipitato dal viadotto Acqualonga, al km 32 e 600 dell’A16, intorno alle 20.30: verso le 19 dei rallentamenti avevano cominciato a formarsi al km 28, in direzione Napoli. Questi rallentamenti vengono segnalati su tre pannelli (fino a 40 km prima) e da un operatore a terra, che sbandiera e si trova a circa un chilometro e 100 metri dal punto in cui e’ avvenuto l’incidente, con tutti i dispositivi del mezzo di servizio accesi. E’ questo operatore a dire di aver visto avvicinarsi il pullman a forte velocità e con la porta anteriore aperta, o forse mancante, probabilmente a causa di un precedente contatto con il margine destro dell’autostrada.

Parti del sistema di trasmissione dell’autobus sono state trovate a terra oltre un chilometro prima del luogo dove e’ precipitato e questo, sottolineano all’ANSA fonti vicine all’inchiesta, rende molto probabile che il mezzo fosse già danneggiato mentre percorreva un tratto in forte pendenza. L’autista dell’autobus avrebbe tentato di limitarne la velocità, non avendo più il controllo del mezzo, appoggiando il veicolo sulla barriera laterale destra già centinaia di metri prima del luogo da dove é precipitato, senza pero’ riuscirci in modo significativo. E’ quanto apprende l’ANSA da fonti qualificate.

La Procura della Repubblica di Avellino ha sequestrato le immagini dell’incidente. Le immagini sono state riprese da telecamere fisse della società Autostrade per l’Italia dislocate lungo il percorso autostradale. Secondo quanto si apprende, le telecamere avrebbero ripreso una buona parte di quanto accaduto prima dell’incidente e solo alcuni frammenti del momento dell’impatto del bus con il guardrail.

Pm, valutiamo posizione Autostrade – ”Stiamo valutando anche la posizione della società Autostrade”. Il Procuratore di Avellino, Rosario Cantelmo, conferma che le indagini sulla strage del bus precipitato ieri sera da un viadotto dell’autostrada Napoli-Canosa, ”sono a tutto campo”.

Gli inquirenti attribuiscono grande importanza alla verifica del sistema di sicurezza della barriera in calcestruzzo posta sul bordo laterale destro del viadotto. Cantelmo, che sta anche provvedendo a formalizzare il rilascio delle salme per il loro trasferimento, in serata, a Pozzuoli, ha anche riferito che una parte delle indagini ”sono riservate a verificare le condizioni dell’autobus”, il Gran Turismo della ‘Mondo Travel’ di Napoli che era stato sottoposto a revisione lo scorso mese di marzo. Sui pezzi di semi-asse ed altre parti della carrozzeria che il pullman avrebbe perso sulla carreggiata un chilometro prima dell’impatto fatale con il guardrail, il capo degli inquirenti avellinesi si limita a far sapere che ”è anche questo un tema dell’indagine e che i reperti, quando saranno completamente a disposizione, verranno sottoposti a perizia tecnica”.

Si svolgeranno domani i funerali delle 38 vittime. Lo conferma Vincenzo Figliolia, sindaco di Pozzuoli. I funerali si svolgeranno al Palasport di Monteruscello, frazione di Pozzuoli, alle 9.30. Nel pomeriggio di oggi ci sarà il trasferimento delle salme.

Polstrada, non escludiamo nessuna ipotesi – ”Entro oggi cercheremo di restituire le vittime alle proprie famiglie”. Lo dice, alla camera ardente di Monteforte Irpino (Avellino), Salvatore Imparato, responsabile della Polstrada di Avellino. Sulle cause che hanno potuto determinare il gravissimo incidente, non si sbilancia: ”una gomma esplosa? al momento non si può escludere nessuna ipotesi. La ricostruzione della dinamica è una vera e propria attività di indagine che inizieremo dopo la restituzione dei corpi”.

Il premier Enrico Letta si recherà domani mattina sul luogo della strage del bus in Irpinia, secondo quanto si apprende da fonti di governo.

Napolitano, inaccettabile sciagura – “Questa inaccettabile sciagura richiama tutti, istituzioni e cittadini, ad un più tenace impegno per la sicurezza stradale e impone ogni iniziativa utile a ridurre i fattori di rischio”. Lo afferma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato al Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. “Profondamente addolorato dal drammatico bilancio dell’incidente stradale verificatosi nella serata di ieri lungo l’autostrada A16, in provincia di Avellino, esprimo sentimenti di commossa ed affettuosa vicinanza al dolore delle famiglie delle vittime e rivolgo ai feriti gli auguri di una pronta guarigione”, scrive Napolitano. “Desidero inoltre manifestare alle comunità colpite, in particolare a quella di Pozzuoli, la partecipe solidarietà dell’intero Paese. Questa inaccettabile sciagura richiama tutti, istituzioni e cittadini, ad un più tenace impegno per la sicurezza stradale e impone ogni iniziativa utile a ridurre i fattori di rischio. Agli interventi di adeguamento e manutenzione delle reti stradali e alle indispensabili attività di controllo e repressione deve affiancarsi una rinnovata consapevolezza di chi guida: il più scrupoloso e responsabile rispetto del codice della strada è essenziale per tutelare noi stessi, i nostri cari e il prossimo”, conclude il capo dello Stato. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.

Barroso, profondamente rattristato – Il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso esprime ”cordoglio”, per l’incidente dell’autobus precipitato in una scarpata sulla A16. ”Sono profondamente rattristato dalla notizia”, scrive Barroso in una lettera, manifestando il suo ”più sentito e sincero cordoglio” e la ”più accorata partecipazione”. ”A nome mio e della Commissione europea – conclude – esprimo la nostra piena solidarietà alle famiglie delle vittime e gli auguri di pronta guarigione ai feriti.

Vescovo, parole inadeguate, ora vicinanza – ”Tutte le parole sono inadeguate. L’unica cosa che serve in questo momento è il silenzio, la preghiera e la condivisione, stare vicino alle persone con gesti concreti, far sentire la nostra solidarietà. Tutto il resto è inutile”. Così il vescovo di Pozzuoli, Gennaro Pascarella che alla camera ardente di Monteforte Irpino (Avellino) ha voluto benedire le salme e assicurare il suo abbraccio ai parenti delle vittime. Pozzuoli ha subito per intera questa tragedia visto che conta 37 vittime su 38.

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