Anno centenario di fondazione delle Figlie di San Paolo

Roma, 2 febbraio 2015

Inizierà il 5 febbraio 2015 e si concluderà il 5 febbraio 2016 l’Anno centenario di fondazione delle Figlie di San Paolo. Cento anni di luce, di fedeltà, di vita, di Vangelo vissuto e comunicato al mondo attraverso le molteplici forme, linguaggi, espressioni della comunicazione.

Le Figlie di San Paolo ‒ più conosciute come “Paoline” ‒ nascono ad Alba, nelle langhe cuneesi, il 15 giugno 1915, dal cuore di un sacerdote illuminato, il beato Giacomo Alberione (1884-1971), fondatore della Famiglia Paolina e pioniere nell’uso dei media a servizio dell’evangelizzazione. Accanto a lui, una donna: Teresa Merlo (1894-1964), divenuta “Maestra Tecla”, collaboratrice sapiente e fedele, prima superiora generale delle Figlie di San Paolo, di cui lei stessa testimoniò: «… ebbero un’origine ancor più umile e nascosta della Pia Società San Paolo. Anche loro sorsero senza nome, senza casa, senza che alcuno se ne accorgesse. Il grano di senape è uno dei grani più piccoli».

Questo piccolo seme è cresciuto. Sparse dal divino Seminatore in cinquanta paesi nei cinque continenti e attualmente guidate da sr. Anna Maria Parenzan, le Figlie di San Paolo, «sui passi di Alberione e Tecla», continuano ad annunciare al mondo l’unica, vera ricchezza: Gesù Maestro via, verità e vita. Ispirandosi all’audacia missionaria dell’apostolo Paolo, comunicano il Vangelo attraverso l’intera gamma delle possibilità offerte dalla comunicazione: centri di produzione editoriale multimediale e digitale; riviste cartacee e online; librerie e altri centri di diffusione; siti web; radio, televisioni (anche web radio e web tv); formazione critica all’uso dei media; animazione biblica e sulla comunicazione. Vivono con gioia e impegno questa missione 2300 consacrate in 230 comunità.

Il Centenario di fondazione si aprirà a Roma il prossimo 5 febbraio, 51° anniversario della morte della venerabile sr. Tecla Merlo, cofondatrice delle Figlie di San Paolo, con una solenne Celebrazione Eucaristica alle ore 18.00 presieduta da S. Eminenza card. Agostino Vallini, Vicario generale per la Diocesi di Roma, presso la basilica S. Maria Regina degli Apostoli alla Montagnola. Saranno presenti i membri della Società San Paolo riuniti ad Ariccia nel X Capitolo generale.

In allegato in basso:

1. Foto del beato Giacomo Alberione e della venerabile sr. Tecla Merlo

2. Foto del primo gruppo di Figlie di San Paolo.

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Contatti

Anna Caiazza, fsp

tel. +39.3425681786; e-mail: sicom@paoline.org

http://www.paoline.org – http://www.paoline.org/centenario

Allegato

1. Il beato Giacomo Alberione e la venerabile sr. Tecla Merlo.

 

2. Il primo gruppo di Figlie di San Paolo.

 

La scomparsa di don Silvio Sassi. Il Superiore generale dei Paolini si è spento per un arresto cardiocircolatorio. Aveva 65 anni.

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Lo avevamo appena intervistato in occasione delle celebrazioni per il Centenario della Famiglia Paolina, tenutesi ad Alba il 20 agosto scorso. Nessuno poteva immaginare che a distanza di qualche settimana, alle prime ore di domenica 14 settembre, il Signore avrebbe chiamato a sé (si è spento nel sonno) don Silvio Sassi, 65 anni, Superiore generale dei Paolini.  Fedele al carisma del Fondatore il Beato Giacomo Alberione, è vissuto con la stessa ansia missionaria di «fare qualcosa per gli uomini d’oggi» e di «riempire di Vangelo le vie della comunicazione».

«Il nostro è un carisma nomade, che si snatura se diventa sedentario», ci aveva detto nell’intervista. «È un carisma da vivere all’aperto e non al riparo con le porte e le finestre chiuse. Un carisma in corsa, un protendersi in avanti, verso il futuro, con freschezza e originalità. Non un àncora, ma una vela spiegata al vento dove abita lo Spirito». Don Silvio Sassi si stava preparando alla conclusione dell’Anno centenario della San Paolo. E studiava e approfondiva il carisma paolino, che voleva sempre più attuale e vissuto con autenticità da tutti i membri della Congregazione. Per questo aveva già pronta la lettera annuale Evangelizzare nella comunicazione e con la comunicazione  (tema a lui caro, cui aveva dedicato gli studi, specializzandosi alla Sorbona di Parigi), che avrebbe pubblicato il 26 novembre prossimo, anniversario della morte del Beato Alberione e vigilia dell’udienza generale che papa Francesco ha accordato alla Famiglia paolina a chiusura del Centenario.

Don Silvio Sassi, Superiore generale dei Paolini.

Don Silvio Sassi, Superiore generale dei Paolini.

Col modello di Chiesa missionaria di papa Francesco, don Silvio Sassi e tutta la congregazione paolina si sono subito sentiti in perfetta sintonia. «Quando papa Francesco dice di andare in mezzo alla gente, di aprire le porte della Chiesa», ricordava don Sassi, «a noi Paolini fa tornare in mente don Alberione che affermava: “Un prete che sta chiuso in canonica non fa il suo dovere, deve andare in mezzo alla gente, non è più tempo di aspettare la gente in sacrestia, bisogna andare a trovarla lì dove vive”.

Don Alberione aveva capito che esiste un popolo della comunicazione che non è lo stesso che va in chiesa; che è diffuso un bisogno di incontro senza contatti diretti ma mediati dalle tecnologie di comunicazione; che esistono poveri anche nella comunicazione. E che evangelizzare con la comunicazione è una forma originale di praticare le opere di misericordia». Come tutti i figli di don Alberione, don Sassi era orgoglioso e fiero d’essere paolino. A chi gli chiedeva un augurio per i prossimi cent’anni della Congregazione, rispondeva: «Che ci siano tante persone giovani che si infiammino per il carisma paolino. Auguro che molti scoprano che la comunicazione è una via sicura per la santità personale e per aiutare gli altri a incontrare e amare Dio».

Caro don Silvio, proteggici da lassù.

di don Antonio Sciortino in Famiglia Cristiana