#Natale2022. Caro Babbo Natale: l’ufficio postale dove arrivano le letterine

L’Ufficio postale di Babbo Natale a Rovaniemi, in Finlandia, in collaborazione con il servizio postale finlandese Posti ha esaminato centinaia di lettere recapitate a Babbo Natale da bambini e adulti di tutto il mondo. Dai dati raccolti emerge che i più grandi desideri per il prossimo Natale sono la famiglia, la salute e la felicità e non giochi elettronici e giocattoli.

Ogni anno, l’Ufficio postale di Babbo Natale riceve oltre mezzo milione di lettere. Situato nel Circolo Polare Artico a Rovaniemi, la città di origine di Babbo Natale secondo la tradizione, questo è l’Ufficio postale più a nord della Finlandia. Nelle settimane che precedono il Natale, l’Ufficio postale riceve fino a 30 mila lettere al giorno. Nel corso degli anni, Babbo Natale ha ricevuto più di 20 milioni di lettere da 200 Paesi.

Giovani e adulti, per lo più di età compresa tra gli 8 e i 25 anni, riversano i loro desideri nelle lettere scritte a Babbo Natale, per chiedere i regali più disparati, dai giocattoli di tendenza alla pace nel mondo. I dati raccolti dalle lettere recapitate nel 2022 hanno individuato tre temi principali: salute, famiglia e unione.

«Le lettere ricevute rivelano la realtà emotiva che si vive nel mondo di oggi e dimostrano che le persone care e le piccole cose, come passare tempo insieme, sono quelle che contano di più», ha commentato Jenni Ihatsu, direttore marketing di Posti, la società delle poste finlandesi. «In un’epoca storica segnata da una pandemia, da uno stato di malessere civile e dal cambiamento climatico, è importante sottolineare l’importanza di questi temi e ricordarci che ovunque viviamo, le emozioni e i desideri delle persone sono molto simili».

L’Ufficio postale riceve lettere per Babbo Natale e i suoi elfi tutto l’anno. Chi ama immergersi nello spirito natalizio può visitare direttamente l’Ufficio postale, incontrare gli elfi e persino scrivere lettere da lasciare sul posto.

«Leggere le lettere a Babbo Natale è una delle parti più belle del nostro lavoro. Ci piace portare gioia in tutto il mondo ed è affascinante leggere i desideri delle persone», commenta Katja Tervonen, capo degli elfi presso l’Ufficio postale di Babbo Natale. «Negli ultimi anni, le lettere sono diventate meno materialistiche e più orientate alla famiglia, all’unione e alla felicità. E questa è la vera essenza del Natale».

I temi più comuni che si ritrovano nelle lettere di Natale inviate a Babbo Natale sono nell’ordine la famiglia, la salute, l’unione. E poi ci sono letterine che dicono “credo in Babbo Natale” “Babbo Natale esiste?” “Rispondimi per favore”

Nelle loro lettere le persone non chiedono solo regali materiali, ma mostrano anche affetto per Babbo Natale, inviando i migliori auguri a lui e alle sue renne, raccomandandogli di riposare a sufficienza e promettendo biscotti e carote al suo arrivo alla Vigilia di Natale.

I più desiderosi possono persino ricevere una lettera di risposta da Babbo Natale, a patto di includere il proprio indirizzo nella lettera. L’Ufficio postale di Babbo Natale invia circa 10.000 risposte ogni anno.

«I regali di Natale non sono la soddisfazione di un desiderio consumistico, ma l’occasione per imparare a vedere nel regalo un’attenzione verso l’altro e verso un suo bisogno»

«BABBO NATALE? CI PROVOCA A DIVENTARE PORTATORI DI DONI»

A pochi giorni dal 25 dicembre riflettiamo con don Stefano Guidi, direttore della Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi (Fom), sugli aspetti cristiani di Santa Claus. «I regali di Natale non sono la soddisfazione di un desiderio consumistico, ma l’occasione per imparare a vedere nel regalo un’attenzione verso l’altro e verso un suo bisogno»

Si avvicina la notte più attesa dai bimbi di tutto il mondo e come ogni anno siamo invitati a riflettere su come riuscire a tenere insieme, nella narrazione, Babbo Natale e Gesù Bambino. Lo chiediamo a don Stefano Guidi, direttore della Fondazione diocesana per gli Oratori Milanesi (Fom). «Teniamo insieme le cose cogliendo la bellezza del messaggio cristiano che da una parte ci dice che il Signore ci è venuto incontro e ci raggiunge e dall’altra ci dice questa cosa sconvolgente: ci raggiunge scegliendo la strada della debolezza e della fragilità. Il suo è un Messaggio di meraviglia e stupore, Dio che è forte sceglie di avvicinarsi a ciascuno di noi in modo fragile e debole».

Un messaggio che impatta anche sulla nostra vita?
«Certo, è un messaggio che ha risvolti concreti nella nostra vita: sugli atteggiamenti, comportamenti e messaggi che anche il Natale più culturalmente connotato veicola. Il Natale è il tempo in cui ci si avvicina agli altri, in cui le famiglie si riuniscono. Il Natale culturale, a sua volta, ha raccolto questa istanza di attenzione agli ultimi del mondo, attenzione e aiuto concreto che si esprime nel modo più visibile nel segno del regalo».

Il regalo che è il simbolo di queste feste.

«Nel senso migliore. Il regalo ripulito dalle incrostazioni più commerciali – la corsa agli acquisti – esprime un atteggiamento interiore molto bello, di avvicinamento e attenzione all’altro. Qualcosa che mi appartiene diventa dono per un altro. Cosa diamo agli altri? Cosa riceviamo dagli altri? Il regalo può essere l’occasione per pensare alla qualità dei nostri rapporti quotidiani. La caratteristica della logica del dono che vive non solo a Natale. In questo senso Babbo Natale e Gesù Bambino rappresentano lo stesso messaggio. Anche Babbo Natale cosa fa in fondo? Ci porta dei doni e portandoci dei doni non soddisfa solo le aspettative, ma ci provoca a diventare donatori».

Cosa fa la differenza allora?

«È lo sguardo che fa la differenza: Babbo Natale non va interpretato come il genio della lampada che esaudisce i desideri. I regali di Natale non sono la soddisfazione di un desiderio consumistico, ma l’occasione per imparare a vedere nel regalo un’attenzione verso l’altro e verso un suo bisogno. Il regalo è qualcosa, non è il tutto che si attende. Questo è il vero messaggio di Babbo Natale in una tradizione che si mantiene ininterrotta nel tempo: consegnare “di persona” i doni, un gesto che rimanda alle relazioni. Un messaggio positivo che si inserisce in una tradizione cristiana solidissima, di matrice esplicitamente religiosa: Babbo Natale, San Nicola, Santa Claus. Babbo Natale esiste! E ci provoca a diventare portatori di doni».

Famiglia Cristiana