“Ciao comandante”, Anpi perde presidente Carla Nespolo

‘Ciao comandante’. Cosi i partigiani dell’Anpi salutano e rendono onore a Carla Nespolo, la prima presidente donna a guidare l’associazione dei combattenti della Resistenza, e di chi oggi difende gli ideali della lotta di Liberazione. La sua scomparsa, ha scritto esprimendo cordoglio il Presidente Sergio Mattarella, “addolora la Repubblica che ha conosciuto in lei una appassionata testimone e una fervida sostenitrice dei valori della Costituzione. Desidero esprimere i miei sentimenti di vicinanza ai familiari, e di solidarietà all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, della quale Carla Nespolo è stata presidente amata e stimata”. Oltre a ricordare che è stata la prima donna in questa carica, Mattarella ha sottolineato l’impegno di Carla Nespolo, giovane insegnante al Liceo scientifico Galilei di Alessandria, nel contrastare “anzitutto sul piano culturale, educativo, civile, tutte le forme di violenza, di xenofobia, di razzismo che possono attecchire nelle pieghe della società”. Prima parlamentare comunista piemontese, dopo la gavetta dal basso, viene eletta alla Camera con il Pci per due legislature fino al 1983. Di seguito, fino al 1992 è senatrice con il Pds. Ha lavorato a leggi contro la violenza sessuale, per l’ambiente, l’istruzione, il lavoro. Dal 2006 dirige l’Istituto per la storia della Resistenza in provincia di Alessandria.

La ‘Carlina’, come la chiamavano i compagni e gli amici, è morta a Roma a 77 anni – ha raccontato a ‘Repubblica’ suo cugino, il pittore Ugo Nespolo – portata via da un tumore che da tempo la stringeva d’assedio. A lei, nata a Novara il 4 marzo 1943, come il ‘Gesùbambino’ di Lucio Dalla, da una famiglia di partigiani e antifascisti – lo zio materno Amino Pizzorno è stato il vice comandante dei combattenti sui monti tra Liguria e Piemonte – è toccato di essere la prima leader dell’Anpi che per motivi anagrafici non ha partecipato alla guerra contro il nazifascismo.

Sarà anche per questo che Carla Nespolo ha sentito forte l’impegno non solo a passare il testimone della memoria ma a praticare un attivismo concreto, scegliendo sempre da che parte stare. Con gli operai della Fiom che, tra gli applausi al loro congresso del 2018, spronò alla Resistenza civile “contro l’attacco ai diritti delle persone, dei lavoratori, delle lavoratrici”, come hanno ricordato il segretario della Cgil Maurizio Landini e Arianna Re David. Con i ragazzi delle ‘Sardine’ sul palco di Piazza san Giovanni a Roma, nel dicembre 2019, esortandoli a riappropriarsi “di una politica fatta di valori e non di carriere, di un mondo dove i libri contino più dei selfie e il pensiero più degli slogan, di un mondo in cui il diritto ad un lavoro stabile e gratificante conti più della precarietà e l’ambiente conti più del consumo”. Succeduta a Carlo Smuraglia alla guida dell’Anpi, il 3 novembre 2017, la presidente Nespolo ha valorizzato l’apporto, a lungo misconosciuto, delle donne alla Resistenza. Sua la decisione di dare la tessera onoraria a Mimmo Lucano e a Ilaria Cucchi, persone simbolo a fianco dei più deboli. Lo scorso 2 giugno, per la festa della Repubblica, già molto malata, ha organizzato la ‘Staffetta delle rose’ sulla tomba delle 21 ‘madri costituenti’. Ad aprile è riuscita a vedere l’uscita del documentario e del libro ‘Noi, partigiani’ realizzati da Gad Lerner e Laura Gnocchi con le interviste ai combattenti ancora in vita, un progetto voluto da Anpi e sostenuto da Spi-Cgil. “Anche quando noi, che ormai siamo la generazione dei ‘partigiani dei partigiani’ scompariremo, sarà sempre importante ricordare la Resistenza e lottare perchè la nostra Costituzione viva”, ha scritto Carla Nespolo nella prefazione al volume edito da Feltrinelli, aggiungendo che “anche se molti diritti sono stati purtroppo traditi, nessuno dei partigiani, seppure delusi, dirà mai ‘non lo rifarei'”. Liliana Segre, la comunità ebraica, Nicola Zingaretti, l’Arci, le Acli, il sindaco di Milano Sala e la sindaca di Roma Raggi, il presidente del Piemonte Cirio, in tanti hanno espresso dolore e riconosciuto il valore della ‘comandante’ Carla, amante dei gatti e della libertà. (ANSA).