L’amianto uccide, anche a scuola

Avvenire

È una sentenza destinata a fare storia, quella emessa dalla Sezione Lavoro del Tribunale di Bologna, che ha condannato il ministero dell’Istruzione a risarcire gli eredi di un’insegnante morta a causa dell’esposizione alle fibre di amianto durante le lezioni. La sentenza si riferisce alla vicenda della professoressa Olga Mariasofia D’Emilio, per anni insegnante di Chimica e Fisica alla scuola media “Farini” di Bologna, alla quale il 17 maggio 2002 venne diagnosticato il mesotelioma pleurico per l’esposizione alla fibra killer e deceduta il 21 febbraio 2017, dopo quindici anni di agonia. Secondo la giudice bolognese Maria Luisa Pugliese, la morte della professoressa è stata «causata dall’esposizione alle fibre di amianto nel periodo in cui la donna ha lavorato alle scuole “Farini” di Bologna» e, per questa ragione, il Tribunale ha condannato il Ministero a risarcire i figli della docente con 930.258 euro. Secondo l’Osservatorio nazionale amianto che dà la notizia, è la prima volta che accade in Italia.

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«Non è un caso isolato»

«Il caso della professoressa D’Emilio non è isolato, l’amianto nelle scuole sta provocando una vera e propria epidemia tra docenti e non docenti – denuncia Ezio Bonanni, Presidente Ona, che ha seguito il processo con il collega avvocato Massimiliano Fabiani -. A decine, infatti, e ben oltre i 91 casi censiti dal VI rapporto mesoteliomi, sono deceduti per questa neoplasia molto rara, che è la punta dell’iceberg per le malattie da amianto. Per questo, insistiamo affinché il Ministero della Salute, d’intesa con il Ministero dell’Istruzione, disponga al più presto la bonifica e messa in sicurezza di tutti gli istituti scolastici».

Quasi 3mila scuole con amianto

Secondo Ona, nel 9% delle scuole italiane (53.113 istituti, di cui 40.749 statali e 12.564 paritari), sono stati censiti materiali di amianto. Nel 2021, alla ripresa dell’anno scolastico, risultava che ancora il 4,3% degli edifici scolastici aveva la presenza della fibra killer, quindi nella misura di 2.292 scuole, con esposizione quotidiana di 356mila studenti (rispetto alla totalità di 8.300.000), ai quali si aggiungono 50mila tra docenti e personale scolastico.

«Mai più sofferenza come la nostra»

«Il mio sogno è quello di far sì che le sofferenze di mia madre, e della mia famiglia, non si ripetano per altri insegnanti e impiegati nella scuola – dichiara Silvana Valensin, figlia della docente scomparsa –. Quello del mesotelioma è un flagello e dobbiamo vincere la nostra battaglia contro l’amianto. Mi auguro che si giunga quanto prima alla bonifica di tutte le scuole e di tutti i siti contaminati».

«Docenti esposti a gravi rischi»

Non c’è soltanto l’amianto a mettere in pericolo la vita di insegnanti, alunni e personale scolastico. «Quanto accaduto a Bologna .- sottolinea Marcello Pacifico, presidente del sindacato autonomo Anief – dimostra quanto i docenti siano esposti a gravi rischi: allo stress da lavoro, che sfocia in alto numero nel burnout e in patologie tumorali, vanno aggiunti i casi di esposizione a sostanze tossiche, come l’amianto, ancora presente in migliaia di plessi, che nella metà dei casi sono stati costruiti prima del 1971 e che risultano a oggi in alto numero fatiscenti e in perenne ristrutturazione».