Papa Francesco ha citato l’acqua secondo il Cantico delle Creature di San Francesco “la quale è molto umile preziosa et casta”. Un bene che non può essere “oggetto di sprechi, abusi o motivo di guerre”

papa preservare acqua per generazioni future
AGI – Preservare l’acqua, che scarseggia, per le generazioni future. Impedire che sia motivo di guerra, che se ne abusi e se ne sprechi. Lo ha chiesto Papa Francesco all’udienza di oggi.

Il Pontefice ha iniziato citando l’acqua secondo il Cantico delle Creature di San Francesco: “la quale è molto umile preziosa et casta”. “In queste parole sentiamo la bellezza del Creato e delle sfide che implica il prendersene cura”, ha commentato, “Prego per buon esito dei lavori della conferenza sull’acqua in svolgimento a New York, perché si possa accelerare le iniziative in favore di chi soffre la scarsità di questo bene primario, che non può essere oggetto di sprechi, abusi o motivo di guerre, ma che va preservato per il bene nostro e delle generazioni future”.

Il fiume Po è a secco come d’estate

Siccità Coldiretti fiume Po a secco come d'estate

AGI – Con l’annunciata assenza di precipitazioni significative per almeno una settimana cresce l’allarme siccità nelle campagne del nord Italia con il fiume Po a secco che, al Ponte della Becca (Pavia), si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico con le rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate. È quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’arrivo di un vasto e robusto campo di alta pressione che porterà sull’Italia condizioni meteo stabili proprio alla vigilia della preparazione dei terreni per le semine, quando le coltivazioni avranno bisogno di acqua per crescere.

“La situazione del più grande fiume italiano è rappresentativa delle difficoltà in cui si trovano tutti gli altri corsi d’acqua del settentrione con i grandi laghi che hanno percentuali di riempimento che vanno dal 35% del lago di Garda al 38% di quello Maggiore fino ad appena al 20% di quello di Como. Con il Po a secco – sottolinea la Coldiretti – rischia un terzo del Made in Italy a tavola che si produce proprio nella food valley della pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale.

Dal grano duro per la pasta alla salsa di pomodoro, dai grandi formaggi come Parmigiano reggiano e il Grana Padano ai salumi più prestigiosi come il prosciutto di Parma o il culatello di Zibello fino alla frutta e alla verdura la produzione della pianura Padana – sottolinea la Coldiretti – rappresenta la punta di diamante del Made in Italy alimentare in Italia e nel mondo”.

Un patrimonio messo a rischio dalla situazione di scarsità di acqua in un 2022 in cui al nord è caduto il 40% di precipitazioni in meno, secondo l’analisi Coldiretti su dati Isac Cnr: una situazione che Coldiretti definisce “preoccupante” mentre si stanno facendo i conti dei danni provocati in Sicilia dal maltempo con campagne finite sott’acqua, serre distrutte, alberi crollati ma anche raccolta degli ortaggi e degli agrumi bloccata per effetto di ben 24 eventi estremi tra bombe d’acqua e tempeste di vento che si sono abbattute sull’Isola in soli due giorni secondo l’analisi della Coldiretti sulla base su dati dell’European Severe Weather Database (Eswd).

“Di fronte al cambiamento climatico è necessario realizzare un piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%”, sostiene il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, nel precisare che “insieme ad Anbi e soggetti pubblici e privati abbiamo pronti una serie di interventi immediatamente cantierabili che garantiscono acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita.

Un intervento necessario – conclude – anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo. L’irrigazione, infatti, può fare la differenza consentendo anche di triplicare le rese in campo e per questo la Coldiretti ha anche avviato una partnership con Israele per rafforzare sempre di più l’impegno sull’hi tech”.

UNA PERSONA SU TRE AL MONDO SENZA ACQUA POTABILE SICURA

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RAPPORTO UNICEF-OMS: METÀ POPOLAZIONE NON HA SERVIZI IGIENICI Nel mondo una persona su tre non ha accesso all’acqua potabile sicura e una su due a servizi igienico-sanitari sicuri, secondo un rapporto di Unicef e Oms. Le due organizzazioni sottolineano come un “investimento in acqua e igiene” possa essere “vantaggioso per la società sotto molteplici aspetti”, come la lotta a diverse malattie. 

Santa Sede: l’acqua è un diritto umano essenziale

Se «la coscienza della gravità della crisi culturale ed ecologica deve tradursi in nuove abitudini», come dichiarato da Papa Francesco nell’ Enciclica Laudato si’, mai come ora il mondo necessità di una coraggiosa presa di posizione a partire da quello che il Pontefice ritiene essere un problema di giustizia: “la possibilità d’accesso all’acqua pura per tutti”.

A tale proposito, la Missione della Santa Sede a Ginevra, è impegnata a dare il proprio contributo alla realizzazione dell’Agenda 2030, ideata dall’Onu per lo sradicamento della povertà a livello mondiale.

Mons. Ivan Jurkovič, Osservatore della Santa Sede all’Ufficio Onu di Ginevra, ci aggiorna sulle novità e le prospettive in vista dell’Agenda.

R. – Le cifre che forniscono le Nazioni Unite sulle conseguenze del mancato accesso all’acqua non possono lasciarci indifferenti. Sono veramente drammatiche: quasi mille bambini muoiono ogni giorno a causa di malattie collegate all’acqua, quasi due miliardi, ovvero un miliardo e 800 milioni persone, consumano acqua inquinata; ogni anno due milioni di persone muoiono per patologie collegate all’acqua. Si tratta di dati molto gravi. L’obiettivo che si è posta la comunità internazionale è quello di frenare e invertire questo trend. Ogni Stato è chiamato a concretizzare anche con strumenti giuridici quanto indicato nelle sessioni approvate dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2010, così come si prendono impegni per tante cose, per tanti impegni internazionali. Questo impegno riconosce il diritto all’acqua – citazione – potabile e l’igiene come un diritto umano per il pieno godimento di tutti gli altri diritti umani, anzitutto quello alla vita. La risoluzione lo riconosce come già esistente – questo è importante – cioè, come se fosse implicitamente compreso in precedenti diritti già elaborati dall’Onu. Però i 70 Stati membri non hanno votato tale risoluzione; vuol dire che siamo di fronte ad una situazione complicata. Da allora non risultano significativi progressi nel riconoscimento e nella codificazione di questo diritto nei testi internazionali. Secondo gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile, concordati dalla comunità internazionale nel 2015 – l’Agenda 2030 – ogni Paese è chiamato ad agire con una propria strategia per attuare degli obiettivi. Per quanto riguarda l’acqua ne è stato previsto uno specifico a sottolineare la centralità dl problema. Questo vuol dire che esiste un problema definito, incentrato sull’acqua.

D. – Quali sono gli ambiti di lettura, le questioni direttamente collegate al problema dell’accesso all’acqua?

R. – La Missione permanente della Santa Sede presso Ginevra, in collaborazione con Fondazione “Caritas in veritate”, che lavora presso questa missione, presenterà alle Nazioni Unite a Ginevra il 14 settembre, insieme al prefetto del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, Sua eminenza il card. Turckson, una pubblicazione dove si analizzano le principali implicazioni derivanti dal mercato relativo all’accesso all’acqua, soffermandosi con particolare attenzione sui problemi derivanti dalla commercializzazione, arrivando agli esempi dicooperazione tecnica, con l’esperienza delle organizzazione non governative cattoliche che saranno presenti, soffermandosi sul tema delle migrazioni dovute ai cambiamenti climatici e al mancato accesso all’acqua.

D. – Qual è l’azione della Santa Sede per l’anno in corso?

R. – Ogni persona ha diritto all’accesso all’acqua potabile sicura, ed è diritto umano essenziale ed è questione cruciale nel mondo attuale. É doloroso quando nella legislazione di un Paese o di un gruppo di Paesinon si considera l’acqua come un diritto umano. É ancora più doloroso quando si trascura quello che stava scritto e si nega questo diritto umano. Ancora, quando si trascura quello che stava scritto e si nega questo diritto umano è un problema che riguarda tutti e fa sì che la nostra casa comune supporti tanta miseria e reclami soluzioni effettive davvero capaci di superare gli egoismi che impediscono l’attuazione di questo diritto vitale per tutti gli esseri umani. È necessario attribuire all’acqua la centralità che merita nell’ambito delle politiche pubbliche. Questo è l’appunto della Santa Sede. Il nostro diritto all’acqua è anche un dovere; si capisce anche questo. Dal diritto che abbiamo ad essa deriva un obbligo collegato, che non si può separare. Il diritto all’acqua è determinante per la sopravvivenza delle persone e decide il futuro dell’umanità. Poi, come è chiaro, è prioritario anche educare le prossime generazioni circa la gravità di questa realtà. L’impegno della Santa Sede è quello difacilitare il dialogo e di cercare di unire tutte le nostre voci in una stessa causa. In questa cultura dell’incontro è  imprescindibile l’azione di ogni Stato – e ce ne sono tanti – come garante dell’accesso universale all’acqua sicura e di qualità

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