Sulla Sindone il sangue vero di una persona torturata Studio italiano ha individuato prodotti emoglobina invecchiata

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Una nuova ricerca italiana indica che il sangue presente sulla Sindone di Torino è vero e di una persona torturata. Inoltre il sangue è rosso e non marrone, come dovrebbe essere un sangue antico, perché il telo sarebbe stato esposto alla luce ultravioletta, come quella del Sole, che ne ha alterato il colore. La ricerca, pubblicata su Applied Optics, si deve al gruppo coordinato da Paolo Di Lazzaro, dell’Enea e vicedirettore del Centro Internazionale di Sindonologia. Individuati prodotti di emoglobina invecchiata.

Allo studio hanno preso parte anche Daniele Murra dell’Enea, Paola Iacomussi dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica (Inri), Mauro Missori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e il medico Antonio Di Lascio.

Grazie all’analisi della Sindone, fatta dai ricercatori durante l’Ostensione del 2015 con una tecnica ottica che serve a individuare la composizione dei materiali, è stato visto che nel sangue del telo è presente la metaemoglobina, un prodotto della degradazione dell’emoglobina fortemente ossidata e invecchiata, a conferma che si tratta di sangue antico. Inoltre il sangue della Sindone è ricco di bilirubina. Il sangue è ricco di bilirubina “in due casi: nel caso di una persona malata di ittero e in quello di una persona percossa duramente”, ha detto all’ANSA Di Lazzaro.

La ricerca ha inoltre dimostrato che le macchie presenti sulla Sindone sarebbero rosse perché la luce ultravioletta come quella del Sole, interagendo con la bilirubina, ne avrebbe alterato il colore.

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