SOLIDARIETA’ AI TERREMOTATI Piazza affollata contro mafia e droga tra parole e musica

Pienamente riuscita, nonostante il temporale che ne ha ritardato l’avvio, la “Serata contro la droga, contro le mafie e a fianco delle popolazioni colpite dal terremoto” tenutasi sabato in piazza Prampolini.

L’incontro, realizzato con il patrocinio di Provincia e Comune di Reggio Emilia, è stato promosso dagli Amici del Ceis, Cps, Associazione Servire l’Uomo, Un Sasso nello Stagno, Libera, Colore, Giovani a Reggio Emilia contro le Mafie ed è stato realizzato con la collaborazione di Banca Reggiana, Cir, Cooperativa Sociale L’Olmo presente il presidente Mirko Verzani e Ccfs rappresentata dal dottor Giuseppe Catellani.

Tanta gente ha voluto esserci per ascoltare buona musica proposta dalla band Ma Noi No che per l’occasione ha presentato il suo sesto album “Tra giorni e passi” e da un gruppo musicale proveniente da San Felice sul Panaro, uno dei territori più colpiti dal terremoto.

Nel corso della serata Annalisa Duri, referente di Libera a Reggio, ha richiamato l’intreccio fortissimo esistente tra droga e mafia in quanto la droga costituisce un business centrale delle attività mafiose e, proprio per questo, il consumo di droghe alimenta il potere criminale delle mafie.

Particolarmente coinvolgente il saluto che ai partecipanti ha portato Barbara Bernardelli, sindaco di Reggiolo, il Comune reggiano che con quasi mille sfollati risulta il più colpito dal terremoto.

Il sindaco ha ripercorso il dramma di una comunità ferita nei suoi beni fondamentali, la casa, il lavoro, il municipio, i luoghi di culto ma anche il coraggio e la capacità dei suoi cittadini di non rassegnarsi, di non arrendersi, per ricostruire futuro e coesione sociale anche grazie alla solidarietà concreta manifestata da tante persone, associazioni, istituzioni.

Don Giuseppe Dossetti, presidente del Ceis, e Marcello Stecco, segretario della Fondazione “Solidarietà Reggiana”, hanno richiamato l’attenzione sulle “ferite” materiali e spirituali che accompagnano la vita dell’uomo ma nello stesso tempo sulla possibilità che, come testimoniano trent’anni di vita del Ceis a Reggio Emilia, queste stesse “ferite” siano trasformate, rinnovate in energie positive per la Comunità sociale grazie all’aiuto solidale e alla cultura della responsabilità che le persone possono mettere in campo.

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