Società \ Sport L’integrazione di razze e religioni passa anche dal calcio

Lo sport e l’integrazione

“Educare ad una buona cultura sportiva significa dare al singolo un passaporto di buona qualità e valori che possa rendergli agevole l’incontro e iil confronto con gli altri” “Se questo tipo di educazione, sottolineaAntonella Stelitano, giornalista e scrittrice, esperta del rapporto tra sport e relazioni internazionali, passa dal singolo al gruppo, alla squadra, a squadre di Paesi diversi, questo può essere un’idea che migliora il mondo”. “Un pensiero, questo di De Coubertin, fatto proprio dalle Nazioni Unite”. “Credo tuttavaia che non sia necessario codificare norme sportive in ordinamenti internazionali, perchè lo sport ha la sua costituzione che è la Carta Olimpica. Una Costituzione con un carattere di originalità assoluta, perchè è un documento accettato e condiviso da 204 Paesi. E non esiste al mondo un documento che abbia questo numero di adesioni. Ciò significa che il codice dello sport è un codice che ha un valote transnazionale. L’Onu ha infatti 193 Paesi membri. Il Comitato Olimpico internazionale 206”.

Lo sport e l’ONU

“Le Nazioni Unite, nel 2000, hanno identificato lo sport come lo strumento più efficace, oggi, per raggiungere gli Obiettivi del MIllennio, tra cui ci sono anche l’integrazione, di convivenza e sviluppo”. “E’ molto facile, prosegue Stelitano, far giocare insieme ragazzi di etnie, razze, religioni diverse se mettiamo un pallone e li facciamo giocare insieme. Direi che è un linguaggio universale, rispettoso delle caratteristiche di ciascuno. In questo senso va tutto il sistema delle Nazioni UNite, compreso il sistema delle Agenzie specializzate”.

La nazionale belga è forte perchè multietnica

Giocare a calcio può disinnescare il terrorismo. L’assessore allo sport di Molenbeek, comune di oltre 80mila abitanti nella regione di Bruxelles, spiega Carlo Nesti, giornalista e scrittore, sottolinea come lo sport sia un antidoto contro la radicalizzazione, un luogo di socializzazione perfetto e per questo disprezzato dalle organizzazioni pseudo religiose. Se queste sette terroristiche vogliono seguaci, li devono isolare dalla famiglia, dalla scuola e appunto dallo sport. Se la nazionale belga di calcio oggi è la nazionale più forte del mondo è proprio grazie al criterio multienico. Un mix che funziona in campo e fuori.

Nazionale italiana. Cambiare subito il CT Conte?

“Conte si è accordato con il Chelsea prima ancora degli Europei di calcio in Francia del giugno prossimo. In casi analoghi, la decisione più opportuna sarebbe la sostituzione del selezionatore. Per almeno tre motivi, afferma Nesti. Perchè Tavecchio ha già ipotizzato un nuovo regolamento per il reclutamento dei CT all’interno della Federcalcio. Perchè i giocatori abbiano la consapevolezza di lavorare con chi li guiderà in futuro e perchè, alle porte, c’è la sentenza del calcio scommesse dove Conte rischierebbe sei mesi di reclusione, con la pena sospesa, se avesse dato il benestare alla ‘combine’ Albinoleffe-Siena del 2011”. “Vale la pena dire, però, che Conte ha impostato la Nazionale secondo canoni umani. Gli uomini prima degli atleti. E cambiare ora sarebbe cambiare una linea che in fase di qualificazionwe a Francia 2016 ha già dato dei buoni rislultati”.

Totti o Spalletti?

“Se c’era una squadra che quest’anno, tenendo conto degli undici punti di distacco della Juve dalla vetta di inizio campionato, era favorita per la vittoria finale questa era proprio la Roma. Ma la crisi di Garcia, l’ammutinamento dei tifosi delle curve, il disaccordo tra Totti e Spalletti, ieri a Bergamo c’è stato un duro confronto negli spogliatoi nonostante le smentite, non hanno aiutato”. “E’ evidente, commenta Nesti, che l’allenatore si sente in questo momento investito dal presidente Pallotta, che purtroppo è negli Stati Uniti e non in Italia, di un potere forte e anche lui sta commettendo un grave errore, In una polveriera mediatica come Roma, dove contano le emittenti locali, Spalletti non dovrebbe più parlare di Totti fino alla fine della stagione”. “Parlare spesso di Totti ferisce lui, Totti e tutti i tifosi”. “Gli scenari futuri per Totti sono differenti. Se Spalletti resta alla Roma, come è certo, è verosimile che Totti debba andare a giocare altrove. Certo, una volta che Spalletti termina la sua esperienza con i giallorossi, Totti potrebbe tornare come dirigente”.

La storia sportiva

Con noi Matteo Cavagnini, capitano della nazionale italiana di pallacanestro in carrozzina. Giocatore della Società Sportiva Dilettantistica di basket Santa Lucia  Roma.

Radio Vaticana