avvenire
Eugenio Murrali – Città del Vaticano
In questo momento di sospensione c’è un crescendo della tensione internazionale. Se da un lato Siria e Russia sottolineano la necessità di liberare la zona dall’alleanza costituita dall’ex Fronte al-Nusra, gli Stati Uniti vedono a Idlib l’escalation di un conflitto già pericoloso. Il ministro francese degli affari esteri, Jean-Yves Le Drian, ha dichiarato che il presidente siriano: “ha vinto la guerra, bisogna constatarlo, ma non ha vinto la pace”, cioè un processo politico capace di pacificare il Paese.
L’ONU, in particolare l’inviato speciale delle Nazioni Unite Staffan de Mistura, ha chiesto la creazione di corridoi umanitari.
L’appello del Papa
Le vite umane sono nel cuore di Papa Francesco che, nell’Angelus, si è rivolto alla Comunità internazionale e a tutti gli attori coinvolti, invitandoli a servirsi di tutti gli strumenti della diplomazia, del dialogo e dei negoziati per scongiurare una catastrofe umanitaria.
L’Unicef parla di incubo umanitario
All’appello del Papa fa eco quello dell’Unicef che parla di “imminente incubo umanitario”. Il portavoce di Unicef Italia,Andrea Iacomini, intervistato da Eugenio Murrali, spiega così la congiuntura Siriana: