Sinodo italiano, a lavoro per convergenza con assemblea mondiale

Sinodo italiano, a lavoro per convergenza con assemblea mondiale

Città del Vaticano, 23 lug. (askanews) – Il Segretario del Sinodo, cardinale Mario Grech, ha ricevuto il presidente della Conferenza episcopale italiana, cardinale Gualtiero Bassetti, in vista del “cammino sinodale” italiano, sintomo di un’accelerazione del lavoro per una convergenza tra il sinodo nazionale e quello mondiale.
La Segreteria del Sinodo, che ha fisicamente luogo in Vaticano, organizza, da quando Paolo VI nell’immediato post-concilio creò questa istituzione, le assemblee sinodali generali, ordinarie o straordinarie, che radunano periodicamente a Roma vescovi da tutto il mondo o da alcune macro aree geografiche per discutere, e deliberare, su alcune specifiche questioni, sulle quali poi il papa, pastore universale, si esprime con una esortazione apostolica (che non necessariamente, come è accaduto a valle del sinodo panamazzonico, sostituisce il documento finale approvato con votazione dai padri sinodali).

Altro sono i sinodi (o percorsi sinodali, o cammini sinodali, o concili plenari) nazionali: che, in particolare sotto Francesco, si sono moltiplicati, ma restano iniziative confinate alle Chiese nazionali: Germania, Irlanda, Australia, Italia…
Se alcuni di questi sinodi sono partiti a spron battuto, come quello tedesco, fino a sollevare a Roma una qualche apprensione per il rischio di fughe in avanti di natura dottrinale, altri, come quello italiano, è sembrato stentare a prendere il via, con il papa che è più volte intervenuto, personalmente o tramite i suoi emissari, per sollecitare l’episcopato a fare il fatale passo di aprire un cammino sinodale. Alla fine, all’ultima assemblea plenaria dei vescovi, in primavera, la Cei ha annunciato che in autunno partirà tale processo.

Nel frattempo, però, il papa ha annunciato che sempre il prossimo autunno prenderà le mosse una consultazione globale del “popolo di Dio”, che dovrà coinvolgere i fedeli, le diocesi, gli episcopati di tutto il mondo, per sfociare in una assemblea generale da celebrare nell’autunno del 2023.
I due piani, così, quello dell’assemblea sinodale mondiale e quello dei singoli sinodi nazionali inevitabilmente si intrecciano. E lo stesso Francesco ha consigliato ad esempio al presidente della conferenza episcopale tedesca Georg Baetzing, ricevuto lo scorso 24 giugno, di “continuare sulla strada sinodale” intrapresa, “discutere apertamente e onestamente le questioni in gioco” e “giungere a raccomandazioni per un mutato agire della Chiesa”, ha riferito lo stesso vescovo di Limburgo, ma “allo stesso tempo, ha chiesto che la Chiesa in Germania contribuisse a plasmare il cammino della sinodalità che egli ha proclamato in vista del Sinodo dei Vescovi nel 2023”. Dunque procedere nel sinodo nazionale, ma poi convergere nel sinodo globale.

Qualcosa di analogo avviene ora con il “cammino sinodale” italiano. I contatti, le interconnessioni sono notevoli: il papa, ad esempio, ha recentemente nominato il vescovo di Modena-Nonantola-Carpi Erio Castellucci, da poco vicepresidente della Cei, tra i membri della segreteria del sinodo, e lo stesso Castellucci è stato nominato nei giorni scorsi, insieme a monsignor Pierangelo Sequeri, preside del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, e a padre Giacomo Costa, direttore di Aggiornamenti sociali nonché figura-chiave nelle ultime due assemblee sinodali generali (giovani e Amazzonia) nel “comitato consultivo di orientamento” della prossima assemblea. Ora, però, Grech ha ricevuto direttamente il presidente della Cei, card. Bassetti, “per uno scambio fraterno”, ha riferito la segreteria del Sinodo sui social, “sul processo sinodale della Chiesa italiana”.