Serve “un cambiamento di mentalità” per i Consigli pastorali

“Preparare, ascoltare, progettare”: sono i tre verbi per un buon funzionamento dei Consigli pastorali. Lo ha affermato oggi don Francesco Zaccaria, docente di teologia pastorale alla Facoltà Teologica Pugliese, intervenendo alla 66ª Settimana nazionale di aggiornamento pastorale, iniziativa del Centro di orientamento pastorale (Cop) in corso a Foligno. Quello che occorre, ha detto Zaccaria, è “un cambiamento di mentalità”. Un cambiamento fondato sulla “preghiera per partecipare con atteggiamento umile, di apertura all’altro; interpretare il contesto, discernere comunitariamente; progettare ‘ascoltando’ e ‘affrontando il conflitto’. L’ascolto di Dio e quello del popolo – con opportunità di esprimere il proprio pensiero con opinioni – non possono essere scissi. I nostri Consigli vanno ripensati in questa direzione”. Per Zaccaria, “la sinodalità è un primo ambito di riconciliazione a cominciare dallo stesso accostarsi a questo stile. Altro ambito di riconciliazione è quello con la modernità: ciò non vuol dire pendere il modello democratico tout court, ma vedere ciò che di buono può esserci per la missione della Chiesa. È la missione che cambia le strutture; prima viene la missione e poi le strutture. Una definizione di corresponsabilità, teorico-empirica, può guadare cinque livelli: informazione (ti dico quello che succede), consiglio, dialogo, decisione comune, autonomia (per il superamento della dicotomia membri attivi e membri passivi)”. Insomma, ha concluso il docente, “occorre investire sulla formazione educando al lavoro di squadra: popolo e pastore, insieme”.

sir