Se le “parole che uccidono” le scrivono i giornali. Senza pensarci

“Le parole che uccidono”, quelle che suscitano odio, intolleranza. È la campagna lanciata da Famiglia Cristiana, i settimanali Fisc e Avvenire. «Non cediamo alle parole che uccidono». Sono quelle di odio, di accuse pregiudiziali, di disprezzo, di discriminazione: «Ne uccide più la lingua che la spada», è scritto nel Libro del Siracide (28,18). E Papa Francesco: «Parlar male di qualcuno equivale a venderlo, come fece Giuda con Gesù». Ricordate la strage di una donna impazzita, Khadia, che uccide due figli con la mannaia, ferisce Hiba, la sua bambina di cinque anni, e il marito e poi s’impicca? È accaduto a Roma, tre giorni dopo, in un palazzo «okkupato» da immigrati: la donna, 42 anni, chissà che storia personale, «aveva ricominciato, particolare non irrilevante – sottolinea Il Tempo (martedì 28) – a mettersi il velo, il chador nero delle musulmane». Sarà stato questo a farla impazzire? Soprattutto, però, quella disgraziata famiglia viveva «in uno dei tanti immobili romani dove regna l’impunità» (sempre da Il Tempo) e dove, secondo gli investigatori della Procura di Roma, questa marocchina aveva «ordito un piano premeditato di sterminio». Insomma, gli immigrati “okkupanti” costituiscono, come tali, un’associazione a delinquere (tanto più se fra loro c’è qualcuno “uscito di testa”, come si dice a Roma). E il chador è un «velo di morte che ignoriamo». Segue «la mappa delle okkupazioni»: 104 edifici in città. Sono quelli in cui vive – illegalmente, d’accordo – tanta povera gente anche italiani senza casa, senza lavoro, senza patria, senza cittadinanza, senza identità, senza nome e senza futuro. E talvolta anche fuori di testa. Due giorni dopo Il Tempo fa i conti, gli immigrati sono tanti: «Invasione e guerra santa. La carica dei cinque milioni». Un esempio di un giornalismo da non fare. UN ATEO A LOURDES «Una donna che si dice astrologa» aveva suggerito alla sorella: «Perché non lo portate a Lourdes, tanto più che il ragazzo (il nipote) è Capricorno, il segno di Gesù». È successo «a Roma, a casa Bellonci, nell’ilarità generale e in una serata imprevista» della «cinquina dello Strega» del 2011 (è la cinquina dei finalisti del premio, vinto da Edoardo Nesi con Storia della mia gente). Forse senza volerlo L’Espresso (6 novembre) è illuminante e descrive bene il retroterra culturale di questo premio letterario. Lorenzo Amurri, «scrittore disabile e non credente», raccoglie il suggerimento e qualche mese dopo «decolla dalla stazione Ostiense sul treno bianco» dell’Unitalsi. Amurri ne ricaverà un libro (Perché non lo portate a Lourdes?, Fandango) in cui narra il viaggio: «Una specie di Tetris di uomini e ruote… La porta del bagno che non funziona… Gli ormoni effervescenti dei volontari… Le musichette che sembrano pensate per infondere infelicità…») e Lourdes («L’acqua così fredda che un pellegrino urla appena la tocca… C’era un signore furente con la moglie che aveva speso 700 euro di rosari… Gruppi in trance da visione… La Basilica sotterranea, angosciante, un hangar freddo… Tutto può succedere a Lourdes, come in un film dei Monty Python…»). Conclusione: «Una cosa divertente… Però qualcosa di misterioso c’è. Energia. Magari un punto di particolare magnetismo nella terra». Ma la fede? Amurri «ha la sua, nell’ironia e nel grottesco di cui è intrisa la vita». E adesso? «Ho altre priorità, Il Perù, il Brasile, l’Australia in camper … e Phi Phi in Thailandia…». P.S. – Il Capricorno è il segno zodiacale dal 22 dicembre al 20 gennaio, il Tetris è un videogioco importato dalla Russia, i Monty Python sono un gruppo di comici lanciato anni fa in tv dalla Bbc e le isole Phi Phi sono un piccolo arcipelago. Pregate l’Immacolata e San Lorenzo per Amurri.

avvenire.it

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