Scuola, per nominare 12.700 supplenti in Emilia-Romagna ne sono stati convocati 82mila

Scuola, per nominare 12.700 supplenti in Emilia-Romagna ne sono stati convocati 82mila

repubblica.it

Solo il 15% ha accettato. Il provveditore Versari: “Rinunciano perché hanno paura o preferiscono il reddito di cittadinanza”

Chi ha un figlio a scuola sa che la partenza è stata ad orari ridotti, ci sono classi che hanno fatto anche una sola ora al giorno. E si continua così nella maggior parte degli istituti. Le chiamate dei supplenti annuali, con il cambiamento del sistema delle graduatorie, hanno accumulato ritardi mai visti prima. Ma il paradosso è che in Emilia Romagna per fare 12.700 nomine sono state fatte 82mila convocazioni.

Un dato che si riferisce ad alcuni giorni fa, ora le convocazioni hanno già superato la soglia delle centomila. Il caso eclatante è avvenuto a Reggio Emilia: per trovare dieci supplenti alla materna si è arrivati a chiamare 980 maestre.La numero 980 ha preso l’ultimo posto disponibile dopo giorni e giorni di convocazioni andate a vuoto e di lavoro degli uffici amministrativi della scuola. Giornate passate alla caccia dei prof all’interno di un meccanismo che non funziona e che porta poi a non avere i docenti in cattedra per tempo. A danno degli studenti.

Come si spiega il rifiuto di 69.300 insegnanti, perché accetta solo il 15%? Il direttore dell’ufficio scolastico regionale Stefano Versari ha una sua ipotesi: “Da una parte hanno paura del contagio, in particolare alla materna dove non c’è il distanziamento. Dall’altra la scelta di non accettare forse è anche dovuta al fatto che si preferiscono sistemi di protezione sociale. Non ho altre risposte, osservo che quest’anno si sono verificate due condizioni che prima non c’erano: il Covid e il reddito di cittadinanza”.

Il caso riguarda le nomine annuali, con stipendio pieno sino al 31 agosto del prossimo anno, fatte dall’ufficio scolastico. Ma c’è chi, sperando in un posto vicino a casa, rifiuta confidando nella chiamata successiva delle scuole, anche se economicamente meno vantaggiosa perchè sino al 30 giugno. Anche questa può essere una spiegazione, sebbene all’interno di un sistema di reclutamento così complicato e che lascia aperti mille rivoli per arrivare a una cattedra tale da implodere.