Scuola: fondo 0-6 anni; Miur, riparto è frutto di accordo

(ANSA) – ROMA, 8 NOV – “Il Fondo da 209 milioni di euro destinati al nuovo sistema integrato di istruzione da 0 a 6 anni previsto, per la prima volta, con la legge 107, la cosiddetta Buona Scuola, è un fondo del tutto nuovo, il cui riparto è frutto di un accordo raggiunto la scorsa settimana in Conferenza Unificata, dove siedono i rappresentanti di Regioni ed Enti locali”. Lo precisa, in una nota, il Miur alla luce di alcune polemiche in merito.

Per il 2017, il Fondo è ripartito tra le Regioni: per il 40% in proporzione alla popolazione di età 0-6 anni, in base ai dati Istat; per il 50% in proporzione alla percentuale di iscritti ai servizi educativi al 31 dicembre 2015; per il 10% in proporzione alla popolazione di età 3-6 anni, non iscritta alla scuola dell’infanzia statale, in modo da garantire – spiega la nota – un accesso maggiore.

Riferendosi alle difformità tra le prime tabelle inviate agli Enti locali e la tabella definitiva approvata il 2 novembre lamentate da fonti di stampa e politiche, viale Trastevere assicura che non c’è “nessun errore o volontà di penalizzare un’area del Paese a discapito di un’altra”.

“La procedura – aggiunge – è la seguente: il decreto legislativo prevede che il riparto sia approvato previa intesa in sede di Conferenza Unificata, cioè d’accordo con le Regioni e gli Enti Locali stessi. All’intesa si giunge mediante lo scambio di ipotesi via via più raffinate. Quella del 2 ottobre era la prima ipotesi di lavoro preparata dal Ministero ancora prima che fosse avviato il confronto con le Regioni e i Comuni. Un’ipotesi che è stata successivamente modificata più volte su richiesta di questi ultimi, giungendo così al testo approvato. L’accordo raggiunto e la tabella definitiva che ne è scaturita nascono, quindi, dal confronto con le Regioni e gli Enti locali tutti, del Nord e del Sud. Per quanto riguarda i criteri di riparto, le voci utilizzate – prosegue – sono quelle previste dall’articolo 12, comma 4, del decreto legislativo 65 del 2017 che ha introdotto il nuovo sistema integrato 0-6 anni. Si è tenuto conto di ‘numero di iscritti’, ‘popolazione tra zero e sei anni’, con priorità per i Comuni ‘privi o carenti di scuole dell’infanzia statali’. I criteri attuati sono dunque quelli previsti dalla legge che è frutto di un ampio confronto parlamentare e che prevede anche l’accordo con le Regioni e i Comuni di tutto il Paese”.

“Il Sud è al centro dell’agenda politica di questo Governo così come i diritti di ogni bambina e di ogni bambino” dichiara la ministra Fedeli e aggiunge: “Attenzione a strumentalizzare misure che stanno costruendo nuovi scenari educativi a beneficio delle nuove generazioni”.

I 209 milioni per il sistema 0-6 anni costituiscono un primo riparto: “il Fondo, a regime, ammonterà a 239 milioni. Sarà la stessa Conferenza Unificata, tenendo conto dei parametri di legge, a lavorare a un diverso bilanciamento, nel caso in cui lo ritenesse opportuno. Tenendo sempre conto dei dati demografici che, in questo momento storico, vedono una maggiore presenza di bambine e bambini al Nord. A queste risorse vanno aggiunti, poi, i 150 milioni Inail già distribuiti per i Poli per l’infanzia: al Sud sono andati altri 49 milioni per la costruzione di nuove strutture” conclude la nota. (ANSA).