Anche se un giovane su due è ancora indeciso. La domanda può essere inviata dopo aver effettuato la preventiva registrazione al portale dedicato www.iscrizioni.istruzione.it
Avvenire
Iscrizioni al nuovo anno scolastico 2020/2021 ai nastri di partenza: come accade ormai da alcuni anni, dalle 8 di oggi alle 20 di venerdì 31 gennaio 2020, sarà possibile inoltrare on line la domanda di iscrizione per gli alunni che devono frequentare le prime classi. Per i genitori che devono ancora scegliere la scuola è a disposizione la nuova App del portale “Scuola in chiaro” che permette di accedere con maggiore facilità alle principali informazioni sugli istituti: schede sintetiche su tutte le scuole, i principali dati, l’offerta formativa in chiaro e i Rapporti di autovalutazione delle scuole che contengono, fra l’altro, punti di forza e obiettivi di miglioramento. La domanda di iscrizione a scuola può essere inviata dopo aver effettuato la preventiva registrazione al portale dedicato (www.iscrizioni.istruzione.it). Le iscrizioni a scuola sono obbligatorie per gli alunni delle classi prime della scuola primaria e della secondaria di I e di II grado e dunque per le prime classi di elementari, medie e superiori. La domanda di iscrizione deve essere inoltrata on line anche per i corsi di istruzione dei Centri di formazione professionale nelle regioni che hanno aderito alla procedura (Calabria, Lazio, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Sardegna, Sicilia, Umbria e Veneto). Per le scuole dell’infanzia la procedura rimane cartacea. Resta facoltativa l’adesione al sistema di Iscrizioni on line per gli istituti paritari.
Tra i ragazzi domina l’indecisione. Il 52% teme per il lavoro
Come conferma un sondaggio online di Skuola.net, anche quest’anno
domina l’indecisione tra i ragazzi che devono iscriversi alle scuole
superiori, dai licei agli istituti tecnici e professionali: quasi 1 su 2
(il 44%) prima dell’inizio delle vacanze di Natale ancora non sapeva
quale indirizzo scegliere. Una scelta resa ancora più ardua dal fatto che il 52% degli intervistati ha paura di non trovare lavoro dopo gli studi, mentre il 63% mette seriamente in conto la possibilità di lavorare o studiare all’estero dopo il diploma. Per quanto riguarda le scuole superiori, la vocazione maggioritaria dei Licei dovrebbe confermarsi: 2 studenti su 3, al momento, propendono per uno dei suoi indirizzi (specie al Sud e tra le ragazze: isolando entrambi i segmenti il dato schizza al 70%). Percentuale simile a quella registrata lo scorso anno nello stesso periodo e a cui sono corrisposte effettivamente il 54,6% delle preferenze, secondo i dati ufficiali del Miur.
L’alternativa
più accreditata sono gli Istituti Tecnici, possibile sbocco per il 21%
degli intervistati (ma tra i maschi si arriva al 28%). Meno di 1 su 10,
invece, sembra voler optare per un Istituto Professionale (9%). Appena
il 5% per un corso di Formazione Professionale Regionale. I Licei, vista
la forza dei numeri, meritano un capitolo a parte. In testa, con il 46%
delle preferenze – e un picco del 65% tra i futuri liceali maschi,
mentre tra le femmine ci si ferma al 37% – c’è lo Scientifico; al
secondo posto (18%) troviamo il Classico, molto gettonato al Sud (dove
si arriva al 22%); terzo gradino del podio per il Linguistico (16%);
l’11% è attratto dal Liceo delle Scienze Umane (indirizzo, però,
praticamente tutto al femminile); meno convincenti l’Artistico e il
Musicale-Coreutico (assieme raccolgono solo il 9% dei voti). Per vedere
se le previsioni saranno confermate bisognerà aspettare la chiusura
delle iscrizioni.
Almeno quest’anno, comunque, non si può dire
che le scuole non abbiano provato a ridurre il tasso degli indecisi:
circa 9 studenti su 10 hanno partecipato ad attività di orientamento
svolte dal proprio istituto. Nel 2018 la medesima rilevazione attestava
che gli studenti a secco di orientamento erano il doppio (2 su 10), con
picchi significativi al Sud. Nemmeno gli ormai rituali Open Day
risultano utili più di tanto, visto che 4
studenti su 5 hanno preso parte a uno o più eventi di presentazione. A influire sulla scelta è senza dubbio la
famiglia
(al primo posto per il 41%), seguita dalla scuola (per il 22%) e dal
web (21%). Ai piedi del podio gli amici, che condizionano solo l’8%
degli intervistati.
Su un aspetto, però, i ragazzi hanno le idee
chiare: su cosa si aspettano dalla scuola superiore che andranno a
frequentare. La possibilità di coltivare le proprie passioni è, per
circa 1 su 3, la molla che spinge verso la decisione finale. Il 26%,
invece, vorrebbe che con il diploma in tasca gli si aprisse il maggior
numero di possibilità di studio o lavoro. Più dettagliata la risposta
del 21%, che si aspetta una preparazione
adeguata per affrontare l’Università.
Perché una laurea è ancora vista, se non indispensabile, quantomeno
consigliabile dalla stragrande maggioranza di loro (87%): per il 55% a
prescindere dal lavoro, per il 32% solo se lo richiede. Il mezzo con cui
si vorrebbero avvicinare all’obiettivo è la concretezza. Per il 18% i
programmi scolastici dovrebbero concentrarsi di più su attività pratiche
e di laboratorio che mostrino quello che si studia, per ora, solo in
teoria. Il 16% vorrebbe mettere nel curriculum già alla fine delle
superiori certificazioni e competenze nelle lingue straniere e in
informatica. Il 14% potenzierebbe i Percorsi per le Competenze
trasversali e l’orientamento, ovvero la vecchia alternanza scuola lavoro,
il 13% l’orientamento post-diploma sin dal primo anno delle superiori e
più di 7 su 10 vorrebbero che venissero nuovamente aumentate le ore di
alternanza previste nei vari indirizzi, per consentire di fare
un’esperienza che avvicini in anticipo al mondo del lavoro.
La ministra: «Scegliete con serenità»
«Da
mesi lavoriamo alla procedura delle iscrizioni, che presidieremo fino
all’ultimo giorno – dichiara la ministra designata all’Istruzione, Lucia Azzolina -.
Il nostro sistema scolastico ha bisogno, come tutti i sistemi
complessi, di aggiustamenti. Ma la nostra è una scuola che funziona. Le
famiglie devono perciò affrontare con serenità questo momento. Così come
i ragazzi».