Sabato 7 febbraio 2015
B. Vergine della Porta
Patrona della Città di Guastalla e della Diocesi
Solennità nell’Unità pastorale di Guastalla
Festa in tutte le altre chiese della Diocesi
NOTIZIA STORICA
Nel 1693 una serie di eventi prodigiosi, attribuiti ad una immagine di Maria dipinta sulla porta di san Francesco a Guastalla, diede origine ad una più intensa pietà popolare. Nel 1701 l’immagine fu trasferita nell’attuale tempio, eretto dalla pietà dei guastallesi, per iniziativa del duca Vincenzo Gonzaga, su disegno di Prospero Mattioli. Da quel momento la Vergine della Porta fu venerata come patrona della città e della diocesi, anche se la proclamazione ufficiale è avvenuta in epoca abbastanza recente. Dal 1986, la B. V. della Porta è invocata, insieme alla B. V. della Ghiara, Patrona della Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla. Dal 1999 il Santuario della B. V. della Porta è “santuario diocesano”.
ATTO PENITENZIALE
Signore, Parola fatta carne nel seno dalla Vergine Maria,
abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
Cristo, che bussi con la tua Parola alla porta del nostro cuore, abbi pietà di noi.
Cristo, pietà.
Signore, che con la tua Parola fai nuove tutte le cose,
abbi pietà di noi.
Signore, pietà.
Dio onnipotente, abbia misericordia di noi,
perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna.
GLORIA
COLLETTA
Preghiamo. Tutti pregano per un momento in silenzio.
Signore, Dio nostro, che nella Vergine Maria
ci hai dato un modello di somma umiltà e di carità sublime,
fa’ che la tua Chiesa si consacri con pari dedizione
alla tua gloria e al servizio dell’uomo
e diventi per tutti i popoli segno e strumento del tuo amore.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio che è Dio
e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.
LITURGIA DELLA PAROLA
Prima lettura At 1,12-14
Erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù.
(nel Lezionario dei Santi, corrisponde alla prima Lettura della B. V. del Rosario, 7 ottobre)
Dagli Atti degli Apostoli
[Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli] ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato.
Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.
Parola di Dio.
Oppure: Zaccaria 2,14-17 (nel Lezionario dei Santi, corrisponde alla prima Lettura della Presentazione di Maria al Tempio, 21 novembre)
Salmo responsoriale
dal Sal 86 (87)
(nel Lezionario dei Santi, si trova nel Comune della B. V. M, sezione Prima Lettura nel Tempo pasquale, appunto collegato ad At 2,12-14)
Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
Sui monti santi egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe. R.
Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
Si dirà di Sion: «L’uno e l’altro in essa sono nati
e lui, l’Altissimo, la mantiene salda». R.
Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti». R.
Canto al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vergine felice, che hai generato il Signore;
beata Madre della Chiesa
che fai ardere in noi
lo Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo.
Vangelo Gv 2,1-11
Qualsiasi cosa vi dica, fatela!
(nel nuovo Lezionario dei Santi, corrisponde al Vangelo della memoria della B. V. di Lourdes, 11 febbraio)
† Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: “Non hanno vino”. E Gesù le rispose: “Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora”. Sua madre disse ai servitori: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela”.
Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: “Riempite d’acqua le anfore”; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: “Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto”. Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: “Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora”.
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
Parola del Signore.
Omelia
Momento di riflessione silenziosa.
Professione di fede (solo a Guastalla)