Rosario e digiuno in vescovado insieme a monsignor Massimo Camisasca Mercoledì 17 ottobre alle 20

laliberta.info

Mercoledì 17 ottobre alle ore 20, nella cappella del vescovado di Reggio Emilia, si reciterà per la seconda volta il Rosario insieme al vescovo Massimo, che ha promosso l’iniziativa in ascolto della Lettera del Santo Padre al Popolo di Dio riguardante gli abusi sessuali, di coscienza e di potere commessi da parte di alcuni membri del corpo ecclesiale. Così una volta al mese, secondo un calendario prestabilito, chi vuole si unisce alla preghiera del pastore per la santità dei sacerdoti, dei diaconi, delle famiglie, dei religiosi e delle consacrate, delle comunità. Al termine del Rosario si fa digiuno, prendendo solo un po’ di riso bollito, mentre vengono proclamate alcune letture; l’equivalente costo della cena è versato per aiutare la popolazione alluvionata del Kerala, lo stato meridionale dell’India dove la Diocesi mantiene da molti anni una presenza missionaria (nei giorni scorsi l’Arcidiocesi di Verapoly ha ricevuto dalla Chiesa reggiano-guastallese un primo bonifico di 54.051,92 euro grazie alla colletta delle comunità cristiane del territorio).

Nella Messa che dà inizio all’anno pastorale, l’8 settembre nella Basilica della Ghiara, Camisasca ha insistito sul bisogno di pregare e digiunare nel “periodo difficile, ma anche di grande purificazione” che la Chiesa vive. “Mi sembra – ha affermato – che la Lettera del Santo Padre al Popolo di Dio colga molto efficacemente ciò di cui c’è più bisogno oggi e quindi sia anche il giudizio adeguato su quanto sta accadendo: oggi c’è bisogno della nostra conversione. Non innanzitutto della conversione degli altri, di coloro che non la pensano come noi, di coloro che sentiamo schierati diversamente, ma della nostra, di ciascuno di noi. Leggendo i giornali di questi giorni, che cosa vediamo? Il grande tentativo di moralizzare la Chiesa non a partire dalla conversione personale, ma dalla moralizzazione degli altri”.