Rita Borsellino, Don Ciotti: la sua morte ci invita all’impegno

Rita Borsellino alle celebrazioni del 26.esimo anniversario della strage di via D Amelio

Palermo rende omaggio a Rita Borsellino, morta il giorno di Ferragosto a 73 anni nell’ospedale Civico del capoluogo siciliano dopo una lunga malattia. Grande la folla alla camera ardente allestita presso la Casa della Memoria, nel Centro studi Paolo Borsellino, un bene confiscato alla mafia.

La camera ardente e i funerali

La Camera ardente aperta fino alle 20 e domani 17 agosto dalle 7 alle 9, mentre il funerale si terrà sempre domani alle 11.30 nella chiesa Madonna della Provvidenza – Don Orione di via Ammiraglio Rizzo. I figli Claudio, Cecilia e Marta, rendono noto che per chi volesse lasciare un segno della propria vicinanza è possibile sostenere i progetti del Centro studi Paolo Borsellino, Associazione che Rita ha fondato e della quale è stata presidente sino alla fine, affinché il suo impegno possa continuare ad essere operante.

L’impegno sociale e in politica

Farmacista, madre di tre figli e sorella del magistrato Paolo Borsellino ucciso dalla mafia nel 1992, Rita si è battuta affinché si arrivasse alla verità sulla stagione delle stragi di Cosa Nostra. Dopo 10 anni come vicepresidente di Libera, l’Associazione antimafia fondata da don Luigi Ciotti, Rita si è impegnata anche in politica candidandosi nel 2006 per il centrosinistra alla presidenza della Regione siciliana. È stata poi europarlamentare dal 2009 al 2014.

Don Ciotti: la prima a trasmettere ai giovani la memoria

“Con coraggio e determinazione, ha raccolto l’insegnamento del fratello Paolo, diventando testimone autorevole e autentica dell’antimafia e punto di riferimento per legalità e impegno per migliaia di giovani”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una nota. E del suo impegno per la memoria delle vittime trasmessa ai giovani “come impulso di conoscenza e verità” ha parlato anche il fondatore di Libera Don Luigi Ciotti, a Vatican News.(Ascolta l’intervista di Don Luigi Ciotti su Rita Borsellino)

Il sacerdote ha raccontato dell’ultimo colloquio avuto con la Borsellino, durante il quale la donna ha avuto parole di fede e di speranza. Infine ha evidenziato l’impegno della Borsellino per far approvare la legge di iniziativa popolare 109 del ‘96 sull’uso sociale dei beni confiscati alla mafia. “Questa morte ci invita ad essere più veri ed impegnati” ha concluso Don Ciotti.

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