Risposta democratica. Una piazza antifascista «per tutti»

finita con i tre segretari generali abbracciati sul palco, le note di ‘Bella ciao’ e centinaia di bandiere colorate che sventolavano in piazza: divise quasi equamente tra quelle rosse della Cgil, quelle bianche e verdi della Cisl, quelle blu della Uil. Da piazza San Giovanni a Roma il sindacato manda un messaggio di unità nel rispondere alla violenza fascista e difendere la democrazia ma anche nel rilanciare le istanze del mondo del lavoro. A una settimana dall’assalto da parte di manifestanti ‘no pass’ guidati da Forza nuova alla sede nazionale Cgil (che ieri ha pure subito un attacco

hacker al sito), le confederazioni hanno riempito la piazza all’insegna della parola d’ordine ‘Mai più fascismi’. Duecentomila persone secondo la stima delle confederazioni, 50mila secondo la questura: comunque un bel numero, tenuto conto che l’evento è stato organizzato in pochi giorni. L’atmosfera è vigile ma rilassata e non manca chi strappa un sorriso: come quei militanti Uil che sulle magliette hanno scritto: «Vaccinato dal 25 aprile 1945». Sul palco accanto ai leader sale anche don Luigi Ciotti. Tra la gente molti i politici presenti, ma tutti dell’area del centrosinistra o dei 5 stelle.

Fin dal suo arrivo Maurizio Lan-È dini ci tiene a precisare che «questa non è una piazza di parte, è una piazza che parla al Paese e difende la democrazia di tutti». Il leader della Cgil, che per l’occasione si è messo pure la cravatta, ovviamente rossa («È la prima volta a un comizio », confessa), quando sale sul palco ringrazia Sbarra e Bombardieri, i segretari generali di Cisl e Uil, chiamandoli per nome: «Con Luigi e Pierpaolo non ci abbiamo messo neanche tre minuti a pensare che l’assalto non era contro la Cgil ma contro tutto il sindacato e il mondo del lavoro e a decidere che saremmo stati qui uniti».

Sul tema dell’antifascismo i tre leader mandano un messaggio chiaro al mondo politico: «Si proceda subito a sciogliere le organizzazioni neofasciste e neonaziste», sottolinea Sbarra, auspicando che «il Parlamento sia unito in questa decisione». «Dopo la solidarietà servono fatti concerti, lo Stato dimostri la sua forza nell’applicare i principi della Costituzione», incalza Landini. Sul palco si alternano i leader e i delegati sindacali di base. Tra questi Silvia, un’attivista cislina infermiera al Policlinico Umberto I di Roma, bersaglio sabato scorso di uno degli assalti squadristici. Interviene il segretario generale della Ces, la Confederazione sindacale europea, Luca Visentini: «Ai fascisti del nuovo millennio diciamo che non passeranno ». «Qui c’è la nuova Resistenza, il fascismo non è un’opinione, è un crimine», aggiunge Bombardieri.

Ma i sindacati non rinunciano a rilanciarsi come motori di un cambiamento nelle politiche economiche. «I nuovi violenti sbatteranno contro il muro del sindacato», spiega Sbarra, ma «la difesa della democrazia, del lavoro, la lotta alla diseguaglianze sono le facce di una stessa medaglia». Landini aggiunge: «Queste forze cercano di incunearsi nel disagio sociale. E non vorrei che passassimo della pandemia del virus alla pandemia salariale. Non si torni all’austerità». Così Cgil, Cisl e Uil incalzano il governo sulle riforme – dalle pensioni al fisco agli ammortizzatori sociali – dicono no alle delocalizzazioni che lasciano per strada i lavoratori e mettono nel mirino anche la nuova Ita Airways perché prende soldi pubblici e non applica il contratto nazionale.

Ed è il ‘numero uno’ della Cisl a chiedere a governo e imprese di raccogliere la sfida e intraprendere il cammino di un Patto sociale «senza stop and go, insieme, con un dialogo sociale strutturato che non si limiti a incontri puramente informativi, con investimenti, progetti veri, una politica industriale forte». Ed è Landini a sottolineare che per il Paese c’è la grande occasione dei fondi europei purché «si usino bene » e si punti sul «lavoro buono » che non è quello precario. Il segretario della Cgil conclude con un invito a investire sulla conoscenza e la cultura: «Così sconfiggiamo il fascismo ». Poi i saluti finali e il coro per ‘Bella ciao’.

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I sindacati riempiono San Giovanni in risposta all’assalto di una settimana fa. La richiesta di sciogliere le forze neo-fasciste: servono «atti concreti». Il pungolo al governo su lavoro, tasse e delocalizzazioni

REAZIONE

In 100mila con Cgil (ieri attaccato il sito), Cisl e Uil I leader lanciano un messaggio di unità e chiedono una politica di riforme. Landini: evitare pandemia salariale. Sbarra rilancia il Patto Chiusura con ‘Bella ciao’

Nella foto grande: i leader sindacali Landini, Sbarra e Bombardieri chiudono la manifestazione ‘Mai più fascismi’. Sopra: il segretario del Pd, Enrico Letta (con la mascherina), si fa selfie tra i manifestanti.