Ricordo del cardinale Carlo Maria Martini

 

Il 31 agosto dello scorso anno moriva il cardinale Carlo Maria Martini, gesuita, insigne biblista, uomo del dialogo tra le religioni e dal 1979 al 2002 arcivescovo di Milano. “È opinione corrente -scrive Giovanni Giudici nel libro “Il bosco e il mendicante” (Cinisello Balsamo, Edizioni San Paolo, 2013, pagine 262, euro 15) – che personalità note e ammirate, viste dai loro diretti collaboratori, perdano l’aureola di fascino a causa della sempre prosaica invadenza del quotidiano. Per quanto mi riguarda, l’esperienza di vivere più di dieci anni a contatto diretto con Martini non ha prodotto in me questa sorta di riduzione della stima e dell’affetto. Anzi, la stretta collaborazione dell’arcivescovo con me, suo vicario generale, e la vita comune con lui, fatta di appuntamenti giornalieri di lavoro, di preghiera, di condivisione del pranzo, e spesso della cena, sono state altrettante occasioni per sperimentare la gioia di conoscere una persona umanamente ricca, spiritualmente viva, e dunque di sentir crescere il rispetto per lui e per il suo cammino di cristiano.

(©L’Osservatore Romano 19-20 agosto 2013)