Regno Unito In preparazione della Lambeth Conference che si terrà a Canterbury dal 23 luglio al 2 agosto. Vertice anglicano in Giordania

L’Osservatore Romano

«Un incontro molto strategico» in vista della Lambeth Conference che si svolgerà a luglio, la decennale plenaria dei vescovi anglicani di tutto il mondo: così è stato definito l’incontro dei 36 sui 40 leader della Comunione anglicana previsto dal 13 al 15 gennaio in Giordania. L’evento sarà ospitato dall’arcivescovo anglicano di Gerusalemme, Suheil Dawani, responsabile di un territorio che si estende tra Israele, Territori palestinesi, Giordania, Siria e Libano. Domenica 12 gennaio si terrà un incontro preliminare per i nuovi primati, eletti o nominati sin dal precedente incontro dei primati nell’ottobre 2017. Il 16 gennaio, dopo aver celebrato insieme la messa e riaffermato i voti del battesimo sul luogo dove Gesù fu battezzato, i vescovi parteciperanno a due pellegrinaggi distinti: un primo gruppo si dirigerà verso il Monte Nebo mentre l’altro attraverserà la riva occidentale del fiume Giordano per visitare Gerusalemme e Betlemme.
L’incontro rappresenterà «una parte importante nel processo di riflessione ed evoluzione, da quando Justin Welby è diventato arcivescovo di Canterbury», ha dichiarato un portavoce durante l’incontro con la stampa organizzato dai responsabili della Comunione anglicana. Un processo iniziato il giorno successivo alla sua presa di funzioni nella cattedrale di Canterbury, «quando Welby incominciò ad incontrare i vescovi in vari gruppi e si recò nelle loro diocesi, una prassi che segue tuttora appena un nuovo vescovo viene eletto». L’evento sarà un «momento chiave» durante il quale si studierà in particolare il programma della Lambeth Conference, elaborato da un gruppo di lavoro. Sarà sottoposto al vaglio dei primati «in uno spirito di collegialità» per avere le prime impressioni di ognuno in vista del grande evento di quest’estate. Attraverso la preghiera, fa inoltre notare la Chiesa anglicana, alcuni membri della Comunità di Sant’Anselmo — il recente movimento monastico di giovani con sede a Lambeth Palace — saranno presenti a questa assemblea dei vescovi, «che si svolge in un luogo così vicino al sito del battesimo di Gesù».
Come per l’ultima conferenza di Lambeth, alcuni vescovi africani appartenenti al Global Anglican Future Conference (Gafcon) — una rete costituitasi nel 2008 a Gerusalemme in occasione di un incontro svoltosi per protestare contro alcune decisioni relative all’episcopato femminile e all’ordinazione di vescovi dichiaratamente omosessuali — hanno indicato che non avrebbero partecipato a questo incontro in Giordania, ribadendo tuttavia il loro impegno a «camminare insieme a distanza». Si tratta dei primati della Nigeria, del Rwanda e dell’Uganda, gli arcivescovi Nicholas Okoh, Laurent Mbanda e Stanley Ntagali.
Per quanto riguarda la quindicesima Lambeth Conference — incontro a scadenza decennale che riunisce i rappresentanti della Comunione anglicana — si terrà a Canterbury dal 23 luglio al 2 agosto 2020. Il tema scelto per la conferenza — «Chiesa di Dio per il mondo di Dio» — ricorda che «la Chiesa non esiste per se stessa, da sola, ma per essere missionaria», ha detto l’arcivescovo Thabo Makgoba di Città del Capo. «Noi anglicani — ha aggiunto il presule — vogliamo dire al mondo che siamo lì come costruttori di ponti, lì per la pace, per rispondere ai bisogni della società e nonostante le nostre fratture per guardare alla crescita e restaurare la fiducia nel mondo». Il programma prevede tempi di preghiera, di riflessione e di dialogo, di studio della Bibbia. Verranno determinate le priorità della Comunione anglicana per il decennio a venire e si prenderanno impegni comuni su come la Chiesa potrà affrontare le questioni globali e le necessità umane. Più di 1.000 vescovi provenienti dalle 40 provincie della Comunione anglicana e dalle cinque regioni extra provinciali sono stati invitati e metà di loro hanno già confermato la propria partecipazione.
L’Osservatore Romano, 10-11 gennaio 2020