Reggio Emilia festeggia la Beata Scopelli


Tre giorni di eventi e una particolare solennità, quest’anno, sottolineano la festa della Beata reggiana Giovanna Scopelli. L’iniziativa è dell’unità pastorale “Santi Crisanto e Daria” di Reggio Emilia (comprendente le parrocchie di Duomo, San Prospero, Santa Teresa e Santo Stefano), in collaborazione con la Congregazione Mariana delle Case della Carità e le Carmelitane Scalze di Sassuolo. Il programma delle celebrazioni prevede momenti di preghiera assieme a tante iniziative culturali.
Infatti il triduo avrà inizio oggi alle 18 nella chiesa parrocchiale di Santa Teresa, che un tempo vide la presenza dei Carmelitani, con la relazione del padre carmelitano Giovanni Grosso, priore provinciale della provincia italiana carmelitana, sul tema “La beata Giovanna Scopelli, una protagonista della riforma della vita regolare nel XV secolo”. Seguirà sempre oggi alle 21 nel cortile di Palazzo Sidoli-Terrachini (via Campo Marzio 15), dove nel XV secolo sorgeva il monastero fondato dalla Beata Scopelli, “Flos Carmeli. Viaggio musicale nella tradizione carmelitana”, un concerto eseguito dalla Cappella Musicale della Cattedrale diretta da Primo Iotti.
Domani invece alle 21.30 in Cattedrale si terrà la celebrazione di vigilia con l’Ufficio di lettura animato dalle Case della Carità davanti all’urna della Beata Giovanna. Domenica in Cattedrale, alle 11, la solenne concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Massimo Camisasca in occasione della festa liturgica della Beata Scopelli.
Anima il canto la Cappella Musicale della Cattedrale. Sempre domenica in Duomo sono previste le seguenti liturgie: Lodi alle 8, Rosario alle 17, Messa solenne delle 18 e Vespri solenni alle 19. Nata a Reggio nel 1439, Giovanna Scopelli vestì l’abito dell’Ordine delle Carmelitane e fondò nel 1485 il monastero carmelitano di Santa Maria del Popolo, oggi scomparso, nella zona di via Campo Marzio. Si spense il 9 luglio 1491, circondata da una vasta fama di santità. Nel 1773 il suo nome, dopo il processo canonico, fu inserito nel “Canone dei Beati”. È tradizionalmente definita «la più santa dei reggiani, la più reggiana dei nostri santi».

Gazzetta di Reggio