Quirinale, sì di Napolitano al bis. Verso governo di larghe intese

Giorgio Napolitano ha detto sì. Sì alla candidatura al secondo mandato da presidente della Repubblica. Sì all’aiuto alle forze politiche finite nell’empasse, con la bocciatura dei candidati proposti dal Pd e le dimissioni di Pierluigi Bersani.

«Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la  disponibilità che mi è stata richiesta”: così Giorgio Napolitano in una nota. «Mi muove in questo momento il sentimento di non potermi sottrarre a un’assunzione di responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una analoga collettiva assunzione di responsabilità». È quanto chiede alle forze politiche Giorgio Napolitano, che precisa: «Naturalmente, nei colloqui di questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema dell’elezione del Presidente della Repubblica».

«Dai confronti è emersa una convergenza ampia per la richiesta a Giorgio Napolitano di una sua rielezione”. Così Pier Luigi Bersani all’Assemblea dei gruppi, aggiungendo che nei contatti notturni tra le forze «era emersa una evidente impasse» salvo la convergenza su Napolitano. Quando il segretario uscente ha letto all’assemblea dei grandi elettori del Pd la la nota con cui Giorgio Napolitano ha accettato la sua rielezione dai parlamentari è partito l’applauso.

«Giorgio Napolitano accetta la richiesta trasversale dei partiti di correre di nuovo per la presidenza». Così il sì di Napolitano alla candidatura per il Colle irrompe come ‘breaking news’ sui principali siti d’informazione mondiali: dalla britannica Bbc al tabloid tedesco Bild, dallo spagnolo El Mundo al francese Le Figaro, che titola: «Napolitano accetta di restare al suo posto».

Esponenti di Sel e M5s hanno dichiarato che continueranno a votare Rodotà.

IL PRESSING SU NAPOLITANO
Mentre la quinta votazione non raggiunge il quorum, come era ampiamente scontato visto l’astensione del Pdl e le schede bianche del Pd, per l’elezione del presidente della Repubblica si intravvedono all’orizzonte altre soluzioni. Prende sempre più piede, infatti, quella di un Napolitano-bis.

Bersani, segretario dimissionario del Pd, questa mattina è salito al Colle, e più tardi in visita è arrivato anche Berlusconi, accompagnato da Gianni Letta e Angelino Alfano. Poi al Quirinale sono andati i governatori delle Regioni, tra cui Maroni, Zaia e Cota. Infine è arrivato il turno di Monti.

Un Napolitano-bis, accompagnato da un esecutivo di larghe intese, sarebbe possibile, spiegano gli osservatori, solo a determinate condizioni. Nelle richieste del Pdl ci sarebbe il via libera alla condivisione di un “governo del Presidente”, guidato da una personalità dell’area di centrosinistra – e circola il nome di Giuliano Amato – ma affiancato da due vicepremier, uno del Pdl e uno del Pd. Questo, secondo quanto riferiscono fonti di via dell’Umiltà, sarebbe in sintesi il contenuto del colloquio al Colle tra Napolitano e i vertci del Pdl. Il nome di Gianni Letta viene citato come uno dei due possibili vicepremier. E, stando ai rumors, il contraltare Pd emerso dal colloquio potrebbe essere Enrico Letta. Il programma di governo potrebbe essere quello messo apunto dai saggi. Il Cavaliere, tuttavia, avrebbe chiesto garanzie a sua volta sulla tenuta del Pd in aula per l’elezione del nuovo Capo dello Stato.

In casa Pd c’è consenso per un Napolitano-bis. Matteo Renzi ha fatto sapere che “se Napolitano accettasse sarebbe un fatto molto, molto positivo”. La Lega Nord, dal canto suo, sarebbe favorevole all’ipotesi di un nuovo mandato a Giorgio Napolitano. È quanto spiegano fonti parlamentari del Carroccio, secondo cui una convergenza su un eventuale ‘bis’ dell’attuale capo dello Stato e la conseguente ‘fumata bianca’ potrebbe arrivare già nel corso del pomeriggio o al massimo domattina. Sempre che Napolitano accetti. Scelta civiva si è detta contenta di poter votare Napolitano.

I dissensi arrivano dal Movimento 5 stelle, che resta fermo su Rodotà, e da Sel, che chiede di non coinvolgere Napolitano: “Ci aspettiamo che dica no”, ha commentato Vendola.

La quinta votazione. Dopo la giornata drammatica di ieri, conclusa con la bocciatura in aula della candidatura Prodi e l’annuncio delle dimissioni di Bersani e Bindi, questa mattina c’è stata la quinta votazione. Il quorum di 504 voti non è stato raggiunto, ma il turno era destinato già in partenza a concludersi con un nulla di fatto, dato che il Pdl ha deciso di non partecipare e il Pd ha annunciato scheda bianca in attesa di arrivare a una scelta condivisa. Anche Scelta Civica ha votato scheda bianca alla quinta votazione, ma il premier Mario Monti ha voluto precisare, nel corso di una conferenza stampa, che non si tratta di un passo indietro rispetto alla candidatura al Colle di Annamaria Cancellieri. “La sua è una candidatura istituzionale, vogliamo che emrga come tale perché Cancellieri può diventare la candidata istituzionale di tutti”.

La Lega Nord ha votato scheda bianca, “come segnale distensivo” nell’attuale situazione di “marasma” riguardo all’elezione del nuovo inquilino del Colle.

I gruppi parlamentari di Sel hanno confermato la decisione di votare Stefano Rodotà alla quinta votazione e a quelle successive.

avvenire.it