Primo caso influenza a Parma,ma epidemia più avanti

Primo caso di influenza stagionale identificato in un bambino di 9 mesi a Parma. In lieve anticipo rispetto agli anni scorsi, dà l’avvio alla stagione influenzale, quest’anno più temuta per il rischio di sovrapposizione tra i casi influenzali ed i casi da Covid-19 che hanno sintomatologia simile. Ma i virologi esprimono una prima valutazione rassicurante: il ceppo identificato, A-H3N2. è già circolato negli anni precedenti, così come gli altri ceppi attesi, sia pur leggermente variati, e questo lascia ben sperare in un “minore numero di casi attesi nella popolazione adulta” e, dunque, in una più facile identificazione dei casi da nuovo coronavirus.

L’isolamento del primo caso è avvenuto a Parma, da parte dell’equipe della direttrice della Scuola di Specializzazione in Microbiologia e Virologia dell’ateneo parmense Adriana Calderaro. Si tratta di “un virus non nuovo, rispetto al quale una gran parte della popolazione adulta ha dunque già sviluppato gli anticorpi”, spiega all’ANSA Calderaro. Per questo, sottolinea, “non ci attendiamo grandi numeri nella popolazione adulta” e ciò “lascia ben sperare sul fatto che si possano venire a determinare meno sovrapposizioni con la sintomatologia da Covid”. Molta della popolazione adulta ha cioè “già incontrato questo virus e la speranza è che prevedendo meno casi al momento, si possa venire a determinare anche una minore sovrapposizione con Covid-19. Al momento, la situazione non è di allarme”. Diverso il discorso per quanto riguarda i bambini: “È presumibile che molti non siano entrati in contatto con questo virus influenzale, data l’età, e dunque siano più suscettibili”. Il ceppo, precisa Calderaro, è “comunque ricompreso nella formulazione del vaccino antinfluenzale di quest’anno”. Quanto al leggero anticipo temporale con cui quest’anno è stato isolato il primo caso di influenza stagionale, “tale anticipo non è particolarmente indicativo, nè indica una maggiore virulenza del virus”.

Quello isolato a Parma “è il primo caso di influenza stagionale ma si tratta di un caso ancora sporadico e l’epidemia vera e propria di influenza stagionale si avrà più avanti”, rileva inoltre il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco, il quale conferma come nella stagione compariranno anche altri virus influenzali ma “simili a quelli circolati nelle stagioni precedenti e ricompresi nel vaccino e, quindi, ci attendiamo meno casi”. È dunque “un primo caso sporadico, sicuramente indicativo per l’avvio della stagione influenzale, ma ci vorranno ancora settimane per l’effettiva epidemia influenzale che raggiungerà il culmine con l’arrivo delle temperature più rigide”. Dunque, è l’invito del virologo, “nessun allarmismo, considerando che in questo primo periodo vedremo anche molte forme simil-influenzali”. Il virus isolato A-H3N2, sottolinea inoltre, “è ricompreso nel vaccino antinfluenzale di quest’anno, quindi vaccinarsi è sicuramente utile, secondo le indicazioni emanate dal ministero della Salute”. Questo però, precisa, “non sarà l’unico virus influenzale che circolerà e ci sarà una quota di A-H1N1 e di virus di ceppo B. Sono virus già circolati negli anni scorsi e quest’anno ricompresi nel vaccino in forme leggermente variate”. Quindi, conclude il virologo, “essendo virus già circolati e comunque ricompresi nel vaccino nelle loro varianti attese, ci aspettiamo quest’anno meno casi nella popolazione adulta e questo potrebbe rivelarsi molto utile anche sul fronte della identificazione dei casi Covid”. (ANSA).