Prima del macero: novità libresche del 2019

Tra gli addetti ai lavori (superstiti) si scatenano le simpatiche previsioni su quale arguto volume si aggiudicherà l’ambito titolo di best-seller della corrente stagione editoriale

 

Con l’inizio del nuovo anno le silenziose librerie cattoliche delle nostre rumorose cittadine tornano a fiorire di nuovi colorati tomi, odorosi di stampa e pronti a regalarci imperdibili, sorprendenti chicche ecclesiali. Tra gli addetti ai lavori (superstiti) si scatenano le simpatiche previsioni su quale arguto volume si aggiudicherà l’ambito titolo di best-seller della corrente stagione editoriale.

“Papa Francesco, lo Zen e l’arte della manutenzione dei tagliaerba a motore” di padre Ulderico Longobardi, si candida sicuramente a entrare in classifica sulla scia di altre opportune pubblicazioni dedicate al Santo Padre. Un lavoro attesissimo che, assieme al recente “Papa Francesco e il Dolceforno” di Alessandro Borghese, va a colmare una vistosa lacuna nella sterminata, ma mai esaustiva, bibliografia su Papa Bergoglio.

“Accogliamoli sì, ma però integriamoli anche coniugando solidarietà e legalità” è invece il titolo dei due volumi che raccolgono gli atti del recente convegno ecclesiale sull’emergenza strutturale rappresentata dalle migrazioni forzate. Un’opera poderosa, d’ora in poi imprescindibile per chiunque affronterà il tema e che – come recita la quarta di copertina – “chiarisce l’atteggiamento univoco ma mai rigido di una Chiesa che accoglie ma non in modo indiscriminato, perché fino a un certo punto si può, però poi no e perché bisogna valutare le possibilità di integrazione se no poi ci sono rischi per la sicurezza e rischiamo di creare lotte tra i poveri mentre invece in fondo si potrebbero aiutare a casa loro ma sempre con il cuore aperto”.

Ma è il volumetto “Felicità in famiglia: Albano e Romina rileggono l’Amoris Laetitia”, con prefazione di Claudio Baglioni e postfazione di Pupo, a rappresentare il vero outsider di questi primi mesi del 2019. Complice la concomitanza con il Festival di Sanremo, studiata con un intelligente lavoro di marketin’, l’originale riflessione del celebre duo canoro potrebbe davvero fare il boom di vendite, anche grazie al cd accluso con una versione inedita de “Il ballo del qua qua” in cui i cori sono affidati ai “Ricchi e Poveri” (ribattezzati “I Poveri e basta” in omaggio ai nuovi tempi ecclesiali).

Non dovrebbe passare inosservato anche il manualetto di don Fabrizio Aldi “Ditelo fra i cassonetti”: un prontuario di evangelizzazione fra i quartieri della Capitale che, ispirandosi alla Laudato sì, suggerisce ai credenti come annunciare Cristo tra i rifiuti senza perdere la fede nelle istituzioni cittadine.

Un posto in classifica lo conquisterà sicuramente il timoroso saggio di don Virginio Fifoni “In rete sì, ma con prudenza” in cui l’anziano teologo, timorato di Dio, invita i cristiani, se proprio non possono farne a meno, a frequentare il web ma con molta cautela e ricorrendo ad alcuni accorgimenti per tenersi in sicurezza. “Non entrate mai sui social da soli, di notte e senza la maglia di lana”, ci pare quello che riassume meglio lo spirito dell’opera.

In chiusura, non si può trascurare una delle pubblicazioni più coraggiose dell’anno, la cui uscita coincide non a caso con il 60° dell’annuncio del Concilio: “È l’ora dei laici”. Il testo, scritto a quattro mani del card. Gianalberto Travasi e dal card. Tarsizio Copertone, con prefazione di padre Antonino Sciabolaro e post-fazione di padre Flavio Mazinga, è il libro che il mondo laicale italiano aspettava da anni per capire qual è proprio ruolo nella comunità ecclesiale. Non vi sveliamo il finale.

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