Per una diversa immagine della Chiesa

I vescovi degli Stati Uniti hanno lanciato un piano per migliorare la comunicazione, nell’ambito dei lavori dell’assemblea generale che si è conclusa ad Atlanta. Il piano, per ora ancora ai primi passi, è stato al centro delle riflessioni dell’episcopato – riferisce l’agenzia Reuters – in relazione alla necessità di mutare l’immagine esterna della Chiesa e di confrontarsi soprattutto con le nuove generazioni, ricorrendo a un maggior utilizzo dei cosiddetti social network, quali per esempio Twitter e Facebook. Vari presuli hanno infatti sottolineato la percezione di una comunità ecclesiale vista come troppo lenta nel trasmettere i propri punti di vista sui delicati temi etici e morali e come, talvolta, «conflittuale» in termini di confronto con il resto della società.

Su alcune questioni, si cita fra le altre quella degli abusi sessuali sui minori perpetrati da esponenti del clero, ha sottolineato il cardinale arcivescovo di Boston, Sean Patrick O’Malley, «la nostra Chiesa non ha fatto un buon lavoro di comunicazione», aggiungendo che essa «ha bisogno di una maggiore preparazione nel trasmettere il proprio messaggio». Alla riflessione del porporato si è aggiunta quella del vescovo di Spokane, Blase J. Cupich: «Abbiamo bisogno di insegnare in una maniera che non sia aggressiva ma attraente». Mentre alcuni presuli hanno suggerito di trasmettere le proprie opinioni, oltrepassando il tradizionale canale della stampa, il vescovo di Tucson, Gerald Frederick Kicanas, ha invece esortato l’assemblea «a restare aperta a tutte le forme di comunicazione». Monsignor Kicanas ha in particolare indicato «l’importanza di non essere sensibili alle critiche e di confrontarsi con persone che hanno posizioni possibilmente differenti dalle nostre al fine di costruire alleanze».

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