Pena di morte, due quarantenni le prime vittime del 2022

La Corte Suprema USA ha dato il via libera all’esecuzione, con iniezione letale, di due uomini colpevoli di omicidio, annullando, così, la disposizione di una corte minore per uno dei condannati
Proteste contro la pena di morte in Virginia
Avvenire

Sono state eseguite, negli Stati Uniti, le prime due condanne a morte del 2022, la prima in Oklahoma e la seconda in Alabama. A morire sono stati Donald Grant, 46 anni, colpevole dell’omicidio di due uomini, durante una rapina in un hotel nel 2001, e Matthew Reeves, 43 anni, condannato a morte anche lui per un omicidio commesso nel 1996.

Con una votazione di 5 a 4 i giudici hanno annullato la disposizione di una corte minore che aveva bloccato l’esecuzione di Reeves. I suoi legali avevano sostenuto che la sentenza avesse violato il “Disabilities Act”, la legislazione sui disabili dal momento che Reeves sarebbe affetto da disabilità mentali. Al condannato non sarebbe stata data sufficiente assistenza nel decidere come morire, se con iniezione letale o con la camera a gas. Reeves, secondo i legali, avrebbe detto, in un secondo momento, di preferire la seconda opzione, decisione che aveva spinto una corte distrettuale a sospendere l’esecuzione fino a quando lo Stato non avesse rispettato i voleri del condannato.

La Corte Suprema ha bocciato la decisione. I quattro giudici contrari al via libera all’esecuzione sono stati i tre liberali, tra cui il dimissionario Stephen Breyer, e la conservatrice Amy Coney Barrett.

Gli Stati Uniti sono ancora sulla lista dei Paesi che, nel mondo, praticano la pena capitale, benchè molti suoi stati abbiano deciso di abolire la pratica.

Secondo ll’ultimo rapporto globale stilato da Amnesty International nel 2020 gli Stati Uniti figurano come l’unico Paese membro dell’Organizzazione degli stati americani ad aver fatto ricorso al boia, e, ad essere giustiziate, sono state diciotto persone, tramite iniezione letale o sedia elettrica. Sempre secondo Amnesty sono 2.485 le persone detenute nel braccio della morte, la speciale sezione, dei penitenziari di massima sicurezza, dove vengono reclusi, anche per decine di anni, i detenuti condannati alla pena di morte e in attesa di esecuzione.