Pasqua con uovo avariato: cattivo gusto “geniale”

Buon gusto» e genialità… Una sorpresa in ritardo nell’uovo di Pasqua, ma andato a male. Ieri “Corsera” (p. 41) Diego Marani – titolo: «Ironia tedesca sulla lingua straniera. Se al Comico manca il Buon Gusto» – vorrebbe seppellire un comico tedesco che dopo aver ascoltato la Benedizione pasquale di Papa Francesco «proclama l’italiano lingua dei poveri». Perbacco! Lui, Marani, vuol difendere la nostra lingua dall’«ironia» del comico tedesco, ma per farlo replica con sicumera pesante, fino al disprezzo dell’«italiano da Sturmtruppen di Papa Ratzinger, dove ogni benedizione sembrava un rastrellamento», aggiungendo con finezza introspettiva, misurata apparentemente da un “forse”, questo suo perentorio giudizio: «L’impopolarità di Benedetto XVI era dovuta proprio alla lingua»! Segue anche un accostamento plurimo: al «nazismo» e al «professor Kranz di Paolo Villaggio». Fine della “difesa” dell’italiano? Sì, ma ora ne serve la promozione, e dunque arriva l’ultima trovata: «In fondo una strada c’è già, e Papa Francesco la indica: come si dice da sempre, l’italiano è l’inglese dei preti. Investiamo dunque in preti per difendere la nostra lingua». Che inventiva! Al comico tedesco forse mancava il «Buon Gusto», ma qui si legge non la mancanza, ma l’opposto del «Buon Gusto». Il pezzullo in fin dei conti in un solo colpo sbeffeggia due Papi e tutti i preti – facendo finta di difenderli – e, sull’onda, in pagina del “Corsera” naviga sicuro di sé. Che dire? Tante cose, ma qui una sola. Chi lo sa, se Marani è
fiorentino? Nel caso varrebbe la celebre battuta: «A Firenze uno che ha cattivo gusto è un genio!». Mai così vero, vero?

ansa