Papi: tra storia aggiustata e Nobel «ateisti» d’acciaio

“Corsera” (26/4, p. 20): Michael Novak che il giorno prima, pur confondendo Regina Coeli con Rebibbia aveva rivisto certe sue precedenti accuse rivolte a Papa Giovanni – dannoso “buonismo” a favore del comunismo – elogia «Il Nuovo Umanesimo di Wojtyla il Grande». Ancor più benevolo, ma anche qui con leggero scivolone storico: per lui il Vaticano I fu «convocato subito dopo l’abolizione degli Stati Pontifici per chiarire il ruolo spirituale dei futuri Pontefici». In realtà il Vaticano I fu convocato nel 1868 e terminò a luglio 1870, 2 mesi prima di Porta Pia. Più pesante offesa alla storia – sempre “Corsera” (22/4, p. 32: «Il volto spietato dell’ortodossia») – nella pur bella rievocazione del Nobel José Saramago con la forza affascinante della sua scrittura, ma anche con l’asprezza totale dei suoi giudizi. Ancora e sempre infatti le sue accuse unilaterali all’«Inquisizione» cattolica, quasi fosse l’unica barbarie nella storia dell’uomo. «Ateista» di ferro Saramago, «polemico fino alla blasfemia» (Cfr. qui, 19/6/2010, p. 23). Nel 1993 lo intervistai per il Tg3 sul suo “Vangelo secondo Gesù”: si mostrò offeso per le domande «irrispettose» e sbandierò apertamente la sua simpatia: per Stalin e Lenin!

 

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