Papa: ‘Leadership etica è sfida storica per dirigenti’

RIO DE JANEIRO – La ‘leadership’ sappia scegliere per il ‘bene comune’: il ‘senso etico’ dei dirigenti è la ‘sfida storica senza precedenti’. ‘Chi agisce responsabilmente colloca la propria azione davanti ai diritti degli altri e davanti al giudizio di Dio’. Lo ha detto il Papa alla classe dirigente del Brasile, nel Teatro municipale di Rio.

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”Tra l’indifferenza egoista e la protesta violenta c’è un’opzione sempre possibile: il dialogo”, ha detto il Papa nel discorso alla classe dirigente del Brasile, scosso nelle scorse settimane da manifestazioni contro le diseguaglianze sociali. Alla classe dirigente del Brasile papa Francesco ha anche ricordato che ”fondamentale è il contributo delle grandi tradizioni religiose, che svolgono un fecondo ruolo di lievito della vita sociale e di animazione della democrazia”.

‘I poveri e quelli che sono lontani sono i veri vip da invitare nelle parrocchie”. Lo ha detto il Papa, con un inserto a braccio durante l’omelia della messa in cattedrale con i vescovi provenienti da tutto il mondo per la Gmg. n caloroso applauso è stato tributato dai vescovi di tutto il mondo al Papa quando, celebrando la messa nella cattedrale di Rio, ha detto che ”Gesù non ha tenuto attaccati a sé i discepoli come la chioccia con i suoi pulcini, li ha inviati”. E ha proseguito invitando a ”uscire”, alla ”missione”, che non è ”semplicemente aprire la porta per accogliere, ma è uscire dalla porta, per cercare e incontrare”. Il Papa celebra davanti ai vescovi che partecipano alla Gmg, quindi provenienti da tutto il mondo.

Via crucis colorata per papa Francesco dell’inviata Giovanna Chirri – Il legno passa di mano in mano per 13 ”stazioni”, lungo circa un chilometro della Avenida Atlantica. L’ultima stazione invece viene rappresentata sul palco dove c’è anche papa Francesco, vicino ai 35 ”cartoneros” che ha mandato a cercare nella sua Argentina per invitarli a stare accanto a lui durante il rito. Sotto al palco e lungo il litorale di Copacabana, oltre un milione di persone, una serpentone impressionante di giovani.

E’ la prima Via crucis di papa Francesco con i ragazzi di tutto il mondo. Ogni stazione tocca alcune delle tante croci quotidiane di uomini e donne, delle giovani madri, dei carcerati, dei ragazzi morti di morte violenta, dei giovani malati terminali. C’è anche una meditazione dedicata ai ‘nativi digitali’ e il rischio che diventino ”ostaggi’ della rete, in grado di ”manipolare” la loro intelligenza. Si prega anche grazie a 280 artisti e volontari da vari paesi latinoamericani qui riuniti davanti al Papa per rappresentare il dolore estremo e, se possibile, comprenderlo. Uno sforzo non facile, così che la coreografia, che dà grande spazio allo spettacolo, risulta a volte troppo incline allo show. Alla fine il Papa prende la parola. ”Con la croce – dice – Gesù si unisce al silenzio delle vittime della violenza che non possono più gridare, soprattutto gli innocenti e gli indifesi”.

Papa Bergoglio ricorda il pellegrinaggio della croce della Gmg attraverso tutti i continenti e poi tutte le diocesi del Brasile, un pellegrinaggio durante il quale, commenta, la croce è rimasta ”quasi impregnata dalle situazioni di vita dei tanti giovani che l’hanno vista e l’hanno portata”. Con la croce, spiega il Pontefice, ”Gesù si unisce alle famiglie che sono in difficoltà, che piangono la perdita dei loro figli”. Leggendo questo passaggio, il Papa ha aggiunto a braccio: ”come nel caso dei 242 giovani vittime a Santa Maria”, (nello stato brasiliano di Santa Caterina. Si tratta dell’incendio nella discoteca ”Kiss” avvenuto il 27 gennaio scorso, ndr).

Ha poi ripreso il testo scritto: ”…o che soffrono nel vederli preda di paradisi artificiali come la droga; con essa si unisce a chi è perseguitato per la religione, le idee, o semplicemente per il colore della pelle; in essa – ha aggiunto – Gesù si unisce a tanti giovani che hanno perso la fiducia nelle istituzioni politiche perché vedono egoismo e corruzione e hanno perso la fede nella Chiesa, e persino in Dio, per l’incoerenza di cristiani e di ministri del Vangelo”. A questo punto ha aggiunto a braccio: ”E quanto fanno soffrire Gesù le nostre incoerenze”. ”Nella croce di Cristo – ricorda ancora il Papa – c’è la sofferenza, il peccato dell’uomo, anche il nostro, e lui accoglie tutto con le braccia aperte, carica sulle spalle le nostre croci e ci dice: Coraggio, non sei solo a portarle, io le porto con te e io ho vinto la morte e sono venuto a darti speranza, a darti vita”.

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