Nuova fantasia di Dio e pregiudizi vecchi

Chi, in pagina, aveva previsto il nome di colui che sarebbe diventato successore di Pietro e vescovo di Roma? Nessuno! I “papabili” in mille pagine erano 5 o poco più, e Jorge Mario Bergoglio non c’era. Qualcuno lo ricordava solo per dare i numeri del Conclave del 2005, dove era stato secondo: acqua passata! Ora lui c’è, presente e futuro, ed è “Francesco”. Non Francesco primo, che supporrebbe ce ne sia stato un altro. No! Francesco! È la fantasia di Dio, e anche degli uomini di questa Chiesa che tanti dicono da sempre «in crisi terminale», ma che è ancora qui e – si dice così – «sussiste» nella Chiesa cattolica e romana aperta al dialogo con «tutti gli uomini di buona volontà» – parole di Francesco l’altra sera – credenti o non credenti, con le altre religioni, dalle più lontane alle più vicine come Chiese “sorelle”, e con i “fratelli maggiori” ebrei, figli del popolo dell’Alleanza. Una fantasia sempre sorprendente, ora – questa è una vera notizia – anche benvenuta in tante pagine fino all’altro ieri solo cupe. Antologia di “aperture”, al volo: «La sorpresa di Francesco» (“Corsera”), «La nuova Chiesa di Papa Francesco» (“Repubblica), «Vengo dalla fine del mondo… Pregate per me» (“La Stampa”), «Francesco, il Papa dell’altro mondo» (“Giornale”), «Papa Francesco» (“Unità”), e anche qui… Che dire? Bene in genere, con un paio di stonature. Ecco: «L’anti-Ratzinger e la Chiesa che verrà» “Il Giornale” (p. 1). «Anti-Ratzinger»? Qualcuno, arrivato di recente nella fraternità cattolica, si sente capace di leggere da solo, e come nessun altro, la realtà di questa Chiesa, e così stringe la mano a chi, con intenzioni opposte, parla di «nuova Chiesa», ove quel “nuova” la dice lunga sui pregiudizi vecchi. La Chiesa sorprende, certi giornali purtroppo no: mai!

avvenire.it