Nobel Letteratura. Louise Elisabeth Gluck: un’inconfondibile voce poetica

Osservatore

Louise Elisabeth Gluck nel 2012

Il Nobel per la Letteratura

Alla poetessa statunitense Louise Elisabeth Gluck, nata (il 22 aprile 1943) in una famiglia di immigrati ebrei ungheresi, è stato conferito il premio Nobel per la letteratura 2020. Nel corso della sua carriera ha pubblicato dodici antologie di poesie. Nel 1993 con la raccolta The Wild Iris ha vinto il premio Pulitzer per la poesia: è stato questo il primo di una serie di riconoscimenti culminati, giovedì 8 ottobre, con l’assegnazione, da parte dell’Accademia di Svezia, del Nobel. Nella raccolta The Wild Iris la poetessa indaga con sofferta partecipazione il rapporto tra l’umanità e la natura. In questa appassionata ricerca trovano spazio i temi della morte, della coscienza, dell’amore, analizzati sotto la lente di versi che sanno coniugare la delicatezza del tocco e il rigore e l’incisività dello scandaglio interiore. Tra i riconoscimenti ottenuti, spiccano il National Book Award per la poesia (2014) e il prestigioso titolo di poeta laureato degli Stati Uniti. Membro dell’American Academy of Arts and Letters, attualmente Luoise Gluck insegna poesia all’università di Yale. Nella motivazione del premio l’Accademia svedese pone l’accento sull’«inconfondibile voce poetica» della Gluck, la quale, «con austera bellezza rende l’esistenza individuale universale». Un talento, questo, che si era subito manifestato sin dalle prime raccolte poetiche e che è dato di riscontrare, con potente rilievo, anche nei saggi di critica letteraria da lei vergati.