Network. Cresce la rete dei Comuni formato famiglia

Le politiche familiari si mettono in rete, si confrontano e si convincono – una volta di più – che piccolo non solo è bello ma anche vincente. In realtà le politiche familiari a livello locale sono già in rete da anni. E, quando sono applicate bene, creano circoli virtuosi che determinando risparmi per le famiglie ma anche per le amministrazioni. E con i risparmi, migliore qualità di vita, occasioni di incontro, luoghi più vivibili. Un bene collettivo che non guarda né a destra né a sinistra, che non è appesantito da alcuna ideologia e che produce un benessere diffuso non misurabile da alcun quoziente numerico. E quando un Comune risparmia e fa risparmiare grazie alla partecipazione convinta dei cittadini, anche alcune questioni calde – come l’integrazione degli immigrati, la natalità, le opportunità per le persone disabili – appaiono meno difficili da affrontare.

Ma oggi le reti che raggruppano i vari Comuni ‘amici della famiglia’ sono troppe, agiscono talvolta senza il necessario coordinamento e rischiano di risultare poco incisive. Da qui la decisione dei principali protagonisti di questi ‘cartelli’ di mettersi insieme per realizzare un coordinamento nazionale delle varie reti. Una strategia resa più urgente dalla recente tornata elettorale che, con l’elezione dei nuovi sindaci, ha fatto ingrossare l’elenco delle amministrazioni desiderose di mettersi all’occhiello il distintivo family friendly.

L’incontro che sancirà la nuova alleanza dovrebbe tenersi nei prossimi giorni ma l’obiettivo è già chiaro fin d’ora. Oggi le varie reti fanno capo a tre importanti realtà. Innanzi tutto il Forum delle associazioni familiari,l’Associazione famiglie numerose e il cosiddetto modello Trentino. Accanto al Forum ci sono l’Afi(Associazione famiglie italiane) e la rete dei Comuni che hanno già adottato il Fattore famiglia comunalesecondo lo schema diffuso da Castelnuovo del Garda. La rete Forum-Afi è in realtà una costellazione di piccolemedie iniziative locali presente in varie regioni (vedi box qui sotto) ma anche le Famiglie numerose sono riuscite a replicare il loro modello in diversi ambiti. Insomma un arcipelago complesso a cui serve con urgenza una razionalizzazione e un coordinamento, anche perché le differenze sono davvero impalpabili e tutte queste realtà hanno come punto di riferimento ideale la dottrina sociale della Chiesa. Anche se la promozione di politiche locali a misura di famiglia non può avere alcuna connotazione confessionale. «Intendiamoci bene – spiega Roberto Bolzonaro, 25 anni di esperienza nel campo dell’associazionismo familiare, che a nome del Forum sta occupandosi dei ‘Comuni amici della famiglia’ – promuovere un coordinamento tra le varie reti, secondo le forme che insieme decideremo, non significa né puntare a una centralizzazione delle varie reti, né azzerare la ricchezza delle varie esperienze. Siamo i primi a comprendere che ogni territorio ha la sua specificità e che sarebbe folle pensare di trasferire a Catania ciò che va bene ad Aosta. Quindi l’obiettivo non è uniformare, ma espandere la ricchezza delle varie esperienze mettendole in rete».

Le buone pratiche per la famiglia non sono naturalmente solo quelle fiscali anche se la scelta del Fattore famiglia comunale è un punto di partenza importante. Per un Comune diventare family friendly significa passare da un welfare puramente assistenziale a una logica fondata sul principio di sussidiarietà che apre la strada a un welfare generativo, capace di scoprire e suscitare energie. «Per dare concretezza a queste idee – interviene Cesare Palombi, responsabile Afi per la rete dei ‘Comuni amici della famiglia’ della Brianza – abbiamo messo in atto progetti come il circuito family pay. Si tratta di una card promossa dai vari Comuni che permette alle famiglie di avere sconti sugli acquisti ma di cui, grazie al costo iniziale della tessera (massimo 5 euro), si avvantaggia anche l’amministrazione locale. E poi ci sono i gruppi di acquisto solidale, le azioni di mutuo aiuto familiare, i percorsi di collaborazione, solidarietà e sostegno reciproco tra le famiglie. Senza dimenticare i progetti del Forum su scala nazionale, come ‘Immischiati a scuola’. Per questo abbiamo chiamato questo pacchetto di iniziative ‘Famiglia portavalori’. Perché davvero la famiglia è un grande valore per se stessa e per l’intera comunità».

Accanto alla rete dei Comuni, ne sta nascendo anche una delle Regioni. Dopo la Lombardia che ha approvato ilFattore famiglia lo scorso marzo, sarà la volta della Val d’Aosta. Mentre il Trentino, secondo i suoi percorsi specifici, continua ad aggiungere iniziative formato famiglia.

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