Nella Sala stampa della Santa Sede presentato il programma della visita. In dialogo con il mondo asiatico

L’Osservatore Romano

L’imminente viaggio di Papa Francesco in Thailandia e Giappone sarà il trentaduesimo del pontificato e il settimo in questo anno che sta per concludersi. Arriveranno così a 51 i Paesi da lui visitati, 11 dei quali solo nel 2019. A pochi giorni dalla partenza, il programma dettagliato degli appuntamenti del Pontefice è stato illustrato venerdì mattina, 15 novembre, nella Sala stampa della Santa Sede, dal direttore Matteo Bruni nel corso di un briefing con i giornalisti accreditati.Sarà tra i più lunghi per chilometri percorsi e discorsi pronunciati, secondo solo a quello in Cile e Perú.Sono infatti previsti una ventina di interventi papali in spagnolo, con traduzioni nelle lingue nazionali. Interpreti personali di Francesco saranno una suora e un sacerdote particolarmente legati a lui: in Thailandia, la cugina Ana Rosa Sivori, salesiana delle Figlie di Maria Ausiliatrice, da anni missionaria nel nord del paese; e in Giappone il provinciale dei gesuiti padre Renzo de Luca, inviato da giovane prete nella terra del Sol Levante proprio da Bergoglio quando era a sua volta provinciale in Argentina. 
Per il Pontefice si tratta di un ritorno in oriente dopo le precedenti tappe in Corea, nell’agosto 2014 per la Giornata della gioventù asiatica, in Sri Lanka e nelle Filippine, nel gennaio 2015, e in Myanmar e Bangladesh, esattamente due anni fa, alla fine del 2017.Papa Francesco si reca nel continente più popoloso del mondo rispondendo all’invito dei governi di Bangkok e di Tokyo, e dei vescovi delle rispettive nazioni, con alcuni obiettivi prioritari: l’incontro con le minoranze cattoliche, il dialogo interreligioso e la promozione del disarmo nucleare e della pace mondiale. E nel farlo il Pontefice ripercorrerà i passi compiuti da Giovanni Paolo II rispettivamente nel 1984 e nel 1981.La Thailandia è oggi una monarchia costituzionale con 69 milioni di abitanti, di cui il 90 per cento sono buddisti e il 5 per cento musulmani. I 382.000 cattolici costituiscono lo 0,59 per cento della popolazione. La cura pastorale è ripartita tra due arcidiocesi e nove diocesi. Il Giappone è appena entrato in una “nuova era” con l’ascesa al “trono del crisantemo” dell’imperatore Naruhito, seguita all’abdicazione del padre Akihito. Ha 126 milioni di abitanti, con 540.000 cattolici che costituiscono appena lo 0,42 per cento dei giapponesi. La cura d’anime è ripartita tra tre arcidiocesi e tredici diocesi.In entrambi i Paesi la Chiesa è presente con strutture di solidarietà sociale — ospedali, orfanotrofi e case per anziani — e nel mondo dell’istruzione con atenei e scuole di ogni ordine e grado.Francesco partirà in aereo nel tardo pomeriggio di martedì 19 novembre da Roma verso la capitale thailandese, dove giungerà nella tarda mattinata di mercoledì 20. Vi resterà fino alla mattina di sabato 23, quando si dirigerà, sempre in aereo, alla volta della capitale giapponese. Particolarmente intensa sarà la giornata di domenica 24 con trasferimenti a Nagasaki e Hiroshima, le città martiri dell’atomica, e rientro in serata a Tokyo. Qui Francesco rimarrà anche lunedì 25 e nella mattina di martedì 26, quando renderà visita ai confratelli della Compagnia di Gesù nella prestigiosa Sophia University. Dall’ateneo si recherà direttamente all’aeroporto dove si imbarcherà sul velivolo che lo ricondurrà a Roma.L’Osservatore Romano, 11-16 ottobre 2019