Nel presepe di Assisi anche la statua che riproduce un’infermiera

ANTONELLA PORZI Avvenire

Assisi

«Dove sei? Ricomincia così la storia umana dopo il peccato. Da questa domanda anche noi possiamo ricominciare, in un tempo nel quale pare che abbiamo perduto nuovamente la strada del Paradiso ». Lo ha detto il cardinale Mauro Gambetti nell’omelia della Messa celebrata nella Basilica Inferiore di San Francesco di Assisi nella solennità dell’Immacolata Concezione. Gambetti ha poi ricordato che «a più riprese papa Francesco ci ha invitato a considerare le situazioni di ingiustizia sociale, i patimenti di larga parte dell’umanità, le sofferenze del creato. E proprio la natura – ha aggiunto – ci presenta il rendiconto delle nostre azioni dissennate: alluvioni, cambiamenti climatici, inquinamento globale… ed ora la pandemia da Covid 19. Dove sei, uomo?. Si ripete in noi il dramma di Adamo: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto. Si nascondono i grandi della terra, che non hanno idee di rinnovamento, e vive nella paura gran parte della popolazione. La pandemia, poi, ha accentuato queste forme di psicosi ed ha fatto emergere la paura della morte. E la paura ci spinge a sottrarci ad uno sguardo d’amore e a rimanere in preda al dubbio profondissimo circa la nostra amabilità. La mia nudità è amabile? Fobie, panico, ansie e timori ingiustificati affondano le radici in quelle zone buie dell’anima che riteniamo di non poter accettare e ci scandalizzano. Spesso non siamo consapevoli di ciò che temiamo, ma vivere mascherati nel nascondimento porta a giudizi ed azioni irrazionali. La paura uccide, uccide la libertà».

Quindi soffermandosi sulla figura di Maria il porporato ha sottolineato che la Vergine «e con lei tutti i cristiani resi santi e immacolati di fronte a Dio nella carità sono fecondi. Noi siamo fatti per generare vita – ha aggiunto –. La vita di Dio vuole erompere dal nostro grembo, in modo creativo e nuovo. Per cui, è ovviamente irrazionale stare ad aspettare che passi la piaga del Covid per ricominciare tutto come prima; questa piaga ci chiede di attivarci per cambiare stile di vita, per uscire dalla schiavitù dell’attuale sistema economico e rientrare nella via che conduce al Paradiso, la via della fraternità, dell’amore reciproco! ». Al termine della celebrazione, nella piazza di San Francesco, si è tenuta la cerimonia di benedizione del presepe e accensione dell’albero di Natale. L’evento quest’anno ha voluto simbolicamente celebrare il prezioso lavoro degli operatori sanitari svolto per la pandemia Covid19. Per l’occasione, infatti, è stata posta, nel presepe a grandezza naturale, una statua raffigurante un’infermiera.

Un presepe che attraversa le piazze e le strade della città di Assisi con statue a grandezza naturale e videoproiezioni che ripropongono gli affreschi di Giotto sulle facciate della Basilica Superiore di San Francesco e della Cattedrale di San Rufino, video mapping e giochi di luci nelle strade della città. Grazie alla web app nataledifrancesco. it sarà possibile ammirare fino al 6 gennaio le video proiezioni della Natività di Gesù e dell’Annunciazione di Maria, affreschi di Giotto e bottega presenti nella Basilica Inferiore di San Francesco, e l’esclusivo video mapping dell’interno del complesso monumentale.