Natale. Vado a Messa, l’ora si vedrà

Per rispettare il coprifuoco, la funzione della vigilia di Natale, che per tradizione si celebra a mezzanotte, dovrà essere anticipata. L’importante sarà esserci

Lo sentiamo ripetere da giorni.

Quello che ci apprestiamo a vivere sarà un Natale diverso dal solito. Probabilmente con meno persone intorno alla tavola e poche possibilità di viaggiare. Il coronavirus cambia anche il modo di fare festa. Una cosa però non dobbiamo perdere: il vero significato del 25 dicembre, cioè la nascita di Gesù, il mistero di un Dio che si fa bambino, che ci ama al punto da sacrificare il Figlio prediletto per noi. È quanto celebriamo ogni volta che andiamo a Messa, a maggior ragione a Natale. In queste ore si discute sulla possibilità di partecipare al tradizionale rito di mezzanotte, il 24 dicembre. A sconsigliarlo, il rischio che la presenza di tanta gente renda più difficile rispettare le distanze e il cosiddetto coprifuoco che, se come sembra verrà confermato, continuerà fermare le città alle 22. Di qui la scelta dei vescovi italiani di suggerire ai parroci di prevedere l’inizio e la durata delle celebrazioni entro quell’ora. Un sacrificio grande, anche considerando che le chiese sono tra i luoghi più sicuri, con uso costante delle mascherine, gel all’ingresso, quasi sempre entrate e uscite separate. I vescovi però in questo caso hanno preferito puntare sulla prudenza e sul senso di comunità. Sottolineando come ciò che conta davvero, orario a parte, sia andare a Messa.

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