Ma per la Russia è una doppia sconfitta, che brucia perché davanti a una platea mondiale di 200 milioni di spettatori sparsi in 50 paesi, la bella mora ucraina ha battuto il superfavorito russo Serghei Lazarev, finito terzo alle spalle dell’Australia dopo il voto delle giurie combinato al televoto. “Se il festival non fosse stato politicizzato ” avrebbe vinto la Russia, attaccaKonstantin Kosaciov, presidente della Commissione affari esteri del Senato di Mosca, mentre già c’è chi parla di boicottare la prossima edizione dell’Eurovision che si svolgerà in Ucraina.
Dall’altro lato c’è invece chi, come il deputato della Verkhovna Rada,Anton Gerashchenko ha avvertito che il prossimo anno al concorso potranno partecipare solo quegli gli artisti i quali «ritengono un crimine la presa della Crimea e l’occupazione di parte del Donbas» (regioni dell’Ucraina orientale) e che non offendono la dignità nazionale dell’Ucraina».
Schiacciata in mezzo a questo enorme polverone internazionale, la nostra pur brava Francesca Michielin è finita sedicesima con la sua Nessun grado di separazione che portava un messaggio di pace e di unione mondiale. Sarebbe bello che qualcuno la ascoltasse.