Mura di mattoni e muri culturali: forti come una copertina di giornale

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Non so se quello delle conferenze stampa di papa Francesco in aereo, al ritorno dai viaggi internazionali, sia «ormai un genere letterario a sé in questo pontificato» (Massimo Faggioli sull’Huffington Post). Di certo, per i giornalisti specializzati che lo seguono è una straordinaria occasione: quale altra persona pubblica di quel livello si espone così a lungo, in diretta, con «tanta libertà di parola» (Luigi Accattoli sul suo blog) da stupire? Per il sistema dei media, e segnatamente per la sua tumultuosa porzione digitale, questa diventa una manna: in chi commenta la libertà di parola si fa davvero incontenibile. Tra le reazioni alle reazioni segnalo, con mio divertimento di italiano, il pezzo che Crux, testata religiosa online nata in seno all’americano Boston Globe (http:// tinyurl.com/gpt26ng), ha redatto per dimostrare a Trump e ai suoi potenziali elettori che le mura che circondano lo Stato della Città del Vaticano non sono così impenetrabili come i muri che papa Francesco, appunto sul volo di ritorno dal Messico, ha stigmatizzato quale opera di «non cristiani». C’è anche una piantina.
Con molto meno divertimento dico invece di come i media siano capaci, se ci si mettono, di erigere muri più solidi e inespugnabili di quelli di mattoni. Mi riferisco all’ultima copertina del settimanale polacco Wsieci, che per parlare del problema-migranti mostra una giovane donna bionda, vestita della bandiera dell’Unione europea, aggredita e strattonata da sei giovani mani e braccia brune, mentre il titolo recita: «Stupro islamico dell’Europa». Dando la notizia, l’Ansa (http: //tinyurl.com/jotc4gd) accenna a reazioni e polemiche sui social network (immagino polacchi), ripresa da non troppe fonti italiane e da pressoché nessuna di quelle digitali specializzate nelle tematiche religiose. Eppure c’era materia: se, nella metafora, gli autori dello “stupro” sono identificati dalla loro fede, significa che per amplificare quanto di peggio si era visto e letto dopo gli avvenimenti di Capodanno a Colonia la cosa migliore è sembrata portare tutta l’enfasi sul dato religioso.

Avvenire