Morto il vescovo di Modena Lanfranchi Camera ardente in Duomo Funerali giovedì

l pastore della diocesi gravemente malato da tempo, è spirato in mattinata nella sua casa in Arcivescovado  Questa sera, 17 febbraio, alle ore 21 in cattedrale la comunità diocesana si raccoglierà in preghiera per il suo Vescovo, mons. Antonio Lanfranchi. Presiederà la veglia il Vicario generale mons. Giacomo Morandi.

Monsignor Lanfranchi, gravemente malato da tempo, è spirato in mattinata. Si stava sottoponendo a cure domiciliari. I funerali si terranno giovedì alle 15 in duomo a Modena. La camera ardente sarà allestita da questa sera in duomo.

Lanfranchi, classe ’46, originario di Piacenza, è stato il centesimo vescovo della diocesi di Modena. Era stato ordinato sacerdote il 4 novembre 1971 e prima di arrivare a Modena aveva operato a Bobbio e Cesena. Molto apprezzata anche la sua azione nell’Azione Cattolica.

Date le sue precarie condizioni di salute, che lo avevano costretto anche ad un lungo ricovero al Policlinico nel reparto di Ematologia e la successiva assistenza domiciliare, aveva anche pensato alle dimissioni per rispetto di tutto il mondo pastorale modenese. Sarebbe stato un gesto mai registrato sotto la Ghirlandina.

Proprio a causa del quadro clinico era stato anche rinviato il tradizionale incontro con i cresimandi, che si sarebbe dovuto tenere il 7 marzo.

IL COMUNICATO DELLA CURIA

Oggi 17 febbraio alle ore 13.30 si è spento mons. Antonio Lanfranchi, circondato dai parenti, dai collaboratori e medici che in questi mesi lo hanno assistito. Affidiamo al Signore misericordioso il nostro caro e amato Vescovo Antonio. Chiediamo alla comunità diocesana di accompagnare con la preghiera il suo incontro con il Padre di ogni misericordia.

LA CAMERA ARDENTE

La camera ardente dell’arcivescovo mons. Lanfranchi è stata allestita nella Cripta della Cattedrale.   Questa sera alle ore 21 la Veglia di  preghiera, presieduta da mons. Morandi. Domani, 18 febbraio, la cattedrale aprirà alle 7, per la visita dei  fedeli, e resterà aperta ininterrottamente  fino alla veglia delle  ore 21.Giovedì, giorno del funerale, la Cattedrale sarà aperta per le visite dalle ore 7 alle ore 15, orario del  rito  funebre.

 

I FUNERALI

Le esequie di mons. Antonio Lanfranchi, Arcivescovo di Modena-Nonantola, saranno celebrate giovedì 19 febbraio alle ore 15 in Cattedrale a Modena. La liturgia funebre sarà presieduta dal cardinale Carlo Caffarra, Arcivescovo Metropolita di Bologna.

DUE VEGLIE DI PREGHIERA

Questa sera, 17 febbraio, alle ore 21 in cattedrale la comunità diocesana si raccoglierà in preghiera per il suo Vescovo, mons. Antonio Lanfranchi. Presiederà la veglia il Vicario generale mons. Giacomo Morandi. Domani, mercoledì 18 febbraio, sempre alle ore 21 in Cattedrale, la Veglia di preghiera sarà animata dai giovani della diocesi e guidata da don Stefano Violi. Entrambi gli appuntamenti sono aperti a tutti i fedeli modenesi.

IL RICORDO DEL VESCOVO DI CARPI ll Vescovo di Carpi, appresa la dolorosa notizia della prematura scomparsa dell’Arcivescovo di Modena, Sua Eccellenza monsignor Antonio Lanfranchi, si è raccolto in preghiera per il suffragio della sua anima e per invocare dal Signore conforto alla Chiesa di Modena che monsignor Lanfranchi ha presieduto con saggezza evangelica, zelo pastorale e profonda umanità. “Nel periodo della malattia Sua Eccellenza monsignor Lanfranchi, con la forza e l’accettazione derivate dalla fede, è stato testimonianza per tutti noi e ci ha offerto un esempio di come, uniti alla croce di Cristo, si possa affrontare la sofferenza con serenità e abbandono alla volontà di Dio.Il Vescovo di Carpi, unito al Clero e alla Comunità, esprime all’Arcidiocesi di Modena fraterna vicinanza e assicura la preghiera con la certezza che dalla morte dell’amato pastore nascerà la vita e una rinnovata tensione ad amare e seguire il Signore”.

IL RICORDO DEL SINDACO DI MODENA “Con la scomparsa dell’arcivescovo Antonio Lanfranchi, Modena perde un pastore che in questi anni difficili ha saputo sempre porsi a fianco della comunità modenese, in particolare dei più deboli, rappresentando un prezioso elemento di coesione”. Lo afferma il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli in un messaggio di cordoglio alla famiglia, alla Curia modenese e all’intera comunità dei credenti. “Abbiamo perso un uomo di grande umanità, generosità e forza della fede – aggiunge Muzzarelli – che in questi anni nei suoi messaggi alla città ha spesso richiamato tutti noi alla responsabilità personale e all’attenzione per il bene comune. Lo ha fatto riflettendo in più occasioni sugli effetti della crisi, sulla disoccupazione che colpisce soprattutto i giovani, sul rischio di una riduzione dei servizi fondamentali andando a penalizzare i più deboli, sull’importanza di continuare a garantire il sostegno alle famiglie e alla dignità della vita. Come cittadini e come amministratori pubblici – aggiunge il sindaco – abbiamo apprezzato il suo appello ad attivare la passione per contrastare gli effetti della crisi, a mettersi in gioco per far sì che i valori diventino scelte concrete, capaci di rispondere ai bisogni delle persone”.

IL CORDOGLIO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE  “La sua guida  mancherà alla comunità religiosa modenese e la sua voce a quanti abbiano apprezzato il suo impegno per la formazione e la crescita delle giovani generazioni, che in lui hanno trovato un prezioso punto di riferimento”.  questo il messaggio di cordoglio inviato dal presidente della Regione Emilia-RomagnaStefano Bonaccini alla Arcidiocesi di Modena e Nonantola per la scomparsa del vescovo Antonio Lanfranchi.

IL CORDOGLIO DI FRANCESCA MALETTI. “Non solo la Chiesa modenese ma la Città intera è resa orfana dalla scomparsa del nostro vescovo che è sempre stato per la comunità un punto di riferimento saldo e importante”. Così la presidente del Consiglio comunale di Modena Francesca Maletti esprime il cordoglio personale e di tutti i gruppi consiliari per la scomparsa dell’arcivescovo di Modena e Nonantola, monsignor Antonio Lanfranchi. “Già durante l’ultimo anno, quando la malattia lo ha tenuto spesso lontano dalle attività pubbliche – continua Maletti – abbiamo sentito la mancanza dei suoi messaggi pieni di speranza e improntati alla coesione sociale, delle lettere aperte alla città ispirate a una visione non solo spirituale, ma concreta e fattiva della vita quotidiana e dei rapporti tra le persone. Come abbiamo sentito la mancanza della sua presenza in occasione delle celebrazioni per il Santo Patrono, una festività in grado di unire tutti i cittadini modenesi, religiosi e non, attorno ai valori tradizionali della nostra comunità. Tra gli insegnamenti che ci lascia, la sollecitazione a un impegno sociale e politico, in particolare verso gli ultimi e i più deboli, un impegno preannunciato fin dal primo saluto alla città con la citazione della lettera “a Diogneto”, che ha mantenuto nel corso degli anni non facendo mai mancare il sostegno alle iniziative dedicate a questi temi, con la discrezione e la sobrietà che lo hanno contraddistinto”.

 

IL CORDOGLIO DI CONFAGRICOLTURA

Confagricoltura Modena si unisce al cordoglio di tutta la città per la morte di mons. Antonio Lanfranchi. “Ho appreso con dolore la notizia della morte di mons. Lanfranchi – commenta la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi – e a nome di Confagricoltura Modena esprimo il cordoglio di tutti gli agricoltori. In un momento di crisi della nostra comunità, mons. Lanfranchi rappresentava una figura importante. Ricordo ancora l’ultima volta in cui ci siamo incontrati, in occasione della Giornata del Ringraziamento di novembre. Quel giorno, nonostante la malattia, il vescovo Antonio ha voluto essere presente, testimoniando ancora una volta quanto tenesse al mondo dell’agricoltura, un mondo che conosceva e che amava”.

Gazzetta di Modena