Monsignor Ganapini compie 90 anni: festa in Madagascar

Originario di Pantano di Carpineti, don Pietro vive e opera come missionario nella Casa della Carità di Tongarivo

CARPINETI (Reggio Emilia) – In Madagascar, nella Casa della Carità di Tongarivo (nella periferia della capitale, Antananarivo) sono stati festeggiati i 90 anni di monsignor Pietro Ganapini. Con lui le carmelitane minori e i fratelli della carità, i missionari diocesani, i volontari e gli ospiti della struttura Tongarino è stata la prima casa aperta in Madagascar l’11 febbraio 1969.

Da quasi 57 anni mons. Pietro Ganapini, nato a Pantano di Carpineti il 19 gennaio 1928, sacerdote dal 1950, è missionario diocesano “fidei donum” in Madagascar. Partì dalla nostra diocesi per la grande isola rossa dell’Oceano Indiano il 20 novembre 1961 durante l’episcopato di Beniamino Socche, che lo aveva ordinato presbitero.

La sua ultima visita in Italia risale all’estate del 2016; il 6 settembre, quasi ottantanovenne, ripartì nuovamente per il Madagascar: nella vasta diocesi di Antananarivo – la capitale – sta continuando la sua preziosa e instancabile opera in campo educativo. In oltre undici lustri ha costruito per i poveri nelle campagne ben 80 scuole soprattutto primarie, ma nella parrocchia di Ambinidia, dove ha lavorato per 32 anni, ha anche realizzato una scuola media e un liceo. Migliaia sono ormai le bambine e i ragazzi che tramite queste preziose istituzioni hanno vinto l’analfabetismo.

In occasione del genetliaco, il vescovo Massimo ha fatto pervenire al missionario un messaggio augurale in cui sottolinea che il suo 90° compleanno non poteva rimanere una circostanza strettamente privata: infatti riguarda e riempie di gioia tutta la Chiesa reggiano-guastallese. “Con i tuoi 90 anni di vita, di cui quasi sessanta in Madagascar, primo “fidei donum” della Diocesi, per noi sei il patriarca della missione. E alzando gli occhi al cielo, come il padre Abramo, puoi contemplare una moltitudine numerosa come le stelle: penso al popolo dei Malgasci che, diventando uno di loro, hai aiutato a conoscere e credere in Gesù, hai aiutato a celebrare e cantare la fede, a vivere la gioia della comunità cristiana, hai sfamato e aiutato a ritrovare la dignità e la speranza nel futuro con le scuole che portano il tuo nome, disseminate nella Diocesi della Capitale”. 

da reggionline.com