Mons. Pompili: grati al Papa, la Chiesa è accanto alla popolazione

Nella tendopoli principale di Amatrice, vicino al campo sportivo, questa mattina è stato proprio mons. Domenico Pompili a celebrare la Messa. Non sono mai mancate, in questi giorni, le celebrazioni per gli sfollati e le famiglie delle vittime. Ma al vescovo di Rieti preme soprattutto che queste persone al dolore possano affiancare una speranza forte che la ricostruzione avvenga nel rispetto delle regole per poter parlare di futuro.

R. –  Credo che la cosa più semplice sia quella che stanno facendo in tanti: esserci e starci, possibilmente per molti anche rimanerci. Credo che questo sia l’unico modo per lenire quella che al momento è certamente una situazione dilaniante.

D. – Si parla tanto di ricostruzione. È necessario farla anche rispetto a dei criteri di onestà, di giustizia, sfuggendo quella che è la corruzione, un male grave. Da cristiano, cosa dire?

R. – Più che parlare di ricostruzione preferirei commentare la ricostruzione, cioè passare dal piano delle buone intenzioni a quello che poi si realizzerà. In questo preciso momento siamo ancora nella fase del dolore e in un certo senso della vicinanza. A breve dovrebbe partire questa fase, per cui mi auguro che quello che si è detto qui possa trovare riscontro. Mi piacerebbe appunto commentare a cose fatte.

D. – Lei è stato accanto al presidente Mattarella, alle autorità che sono state qui; sicuramente una presenza importante. Che percezione ha avuto? Cambieranno un po’ le cose?

R. – Ho l’impressione che ci sia stata una sincera partecipazione da parte  del presidente Mattarella che con il suo stile discreto, ma molto prossimo, ha saputo infondere fiducia. Credo che, data la limitatezza, di questo territorio, nonostante il numero esorbitante delle vittime, la politica possa effettivamente dar seguito concretamente a tali progetti. Questo è quello che io mi auguro e per il quale cercherò di fare il possibile.

D. – La gente: lei conosce il carattere di questa popolazione. Di cosa ha veramente bisogno? Che cosa chiede?

R. – Chiede di trovare una risposta alla domanda: “Che ne sarà di noi?”

D. – Ora è una certezza, prima era un pensiero: il Papa ha nel cuore il desiderio di essere presto qui …

R. – Mi pare sia veramente una bella notizia. Tutti in realtà desideravamo questo. Il fatto che lui lo abbia manifestato esplicitamente è di sicuro incoraggiamento in questo momento. Penso che un po’ tutti non aspettiamo altro che questo.

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