Missione: mons. Lorizio (Pul), “oggi il problema non è l’ateismo militante ma l’essere diversamente credenti”

“Oggi il problema non è l’ateismo militante, ma l’essere diversamente credenti, il porsi in una situazione che non è di rifiuto ma di compromesso”. Lo sostiene mons. Giuseppe Lorizio, professore ordinario di Teologia fondamentale della Pontificia Università Lateranense, nel suo intervento, questa sera, al 9° Convegno nazionale dei direttori e delle equipe dei Centri missionari diocesani (Cmd) che si è aperto a Sacrofano. Diversi gli spunti di riflessione proposti dal teologo. “Siamo profondamente convinti – la sua conclusione – che la tradizione cristiana sia in grado di offrire una visione antropologica capace di integrare le dimensioni della conoscenza e della volontà libera, con quella dell’affettività” attraverso la nozione di “corpo soggetto”. E sia anche capace “di volgere lo sguardo alla storia davvero a partire dalla sua fine, ma nel senso della riserva escatologica, che è soprattutto messaggio di speranza sul mondo e sull’uomo che lo abita”.

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