Missione educativa della famiglia

 
Il capitolo VII dell’esortazione apostolica Amoris laetitia è così introdotto: «I genitori incidono sempre sullo sviluppo morale dei loro figli, in bene e in male. Di conseguenza, la cosa migliore è che accettino questa responsabilità inevitabile e la realizzino in maniera cosciente, entusiasta, ragionevole e appropriata» (n.259)

Tale considerazione accompagna questa parte dell’Amoris laetitia offrendo ai genitori e alle famiglie delle riflessioni pertinenti degne di essere prese in debita attenzione. Ciò che sembra essere il cuore di questo capitolo sono essenzialmente i paragrafi dove si sottolinea che la vita familiare è «la prima scuola dei valori umani, dove si impara il buon uso della libertà» (n.274); «è l’ambito della socializzazione primaria, perché è il primo luogo in cui si impara a collocarsi di fronte all’altro, ad ascoltare, a condividere, a sopportare, a rispettare, ad aiutare, a convivere» (n.276).

«È il soggetto protagonista di un’ecologia integrale, perché è il soggetto sociale primario, che contiene al proprio interno i due principi-base della civiltà umana sulla terra: il principio di comunione e il principio di fecondità» (n.277). «La famiglia deve continuare ad essere il luogo dove si insegna a cogliere le ragioni e la bellezza della fede, a pregare e a servire il prossimo… [certo] La fede è dono di Dio, ricevuto nel Battesimo, e non è il risultato di una azione umana, però i genitori sono strumento di Dio per la sua maturazione e il suo sviluppo» (n.287).

È anche compito dei genitori offrire ai propri figli positiva e prudente educazione sessuale (Concilio Vaticano II, Gravissimum educationis n.1) «che deve arrivare nel momento appropriato e in un modo adatto alla fase che vivono. Non serve riempirli di dati senza lo sviluppo di un senso critico davanti a una invasione di proposte, davanti alla pornografia senza controllo e al sovraccarico di stimoli che possono mutilare la sessualità» (Amoris laetitia n.28).

Queste sono le fondamentali aree dove le famiglie e i genitori devono spendersi per una educazione e formazione che sappiano dare senso alla crescita equilibrata e dignitosa dei loro figli come buoni cittadini e buoni cristiani. Vi sono tutte quelle attenzioni che sanno donare un adeguato criterio valutativo di «una educazione della volontà e uno sviluppo di buone abitudini e di inclinazioni affettive a favore del bene. … La formazione morale dovrebbe realizzarsi sempre con metodi attivi e con un dialogo educativo che coinvolga la sensibilità e il linguaggio proprio dei figli. Inoltre, questa formazione si deve attuare in modo induttivo, in modo che il figlio possa arrivare a scoprire da sé l’importanza di determinati valori, principi e norme, invece di imporgliele come verità indiscutibili» (n.264).

È anche precipuo impegno dei genitori nei confronti dei figli quello di occuparsi della loro istruzione scolastica (n.263) assicurandosi che crescano nella conoscenza delle nozioni che il programma prevede, ma anche partecipando direttamente alla loro formazione di base, mai delegando «completamente la loro formazione morale» (n.263). È importante che i figli, grazie al comportamento e all’attenzione dei genitori per la loro crescita intellettuale, religiosa ed educativa, credano «che i propri genitori sono degni di fiducia» (n.263).

Un altro ambito importante da valutare da parte dei genitori è quello del tempo libero. L’Amoris laetitia esorta la famiglia a «chiedersi» chi sono quelli che si occupano di dare loro divertimento e intrattenimento, quelli che entrano nelle loro abitazioni attraverso gli schermi, quelli a cui li affidano per guidarli nel loro tempo libero.… «I genitori devono orientare e preparare i bambini e gli adolescenti affinché sappiano affrontare situazioni in cui ci possano essere, per esempio, rischi di aggressioni, di abuso o di tossicodipendenza» (n.260).

Grande e grave è la missione educativa delle famiglie nei confronti dei figli che deve essere svolta nello stile del dialogo, della coerenza e della fiducia. Ciò che deve essere evitato perché anti educativo è un atteggiamento ossessivo. «Se un genitore è ossessionato di sapere dove si trova suo figlio e controllare tutti i suoi movimenti, cercherà solo di dominare il suo spazio. In questo modo non lo educherà, non lo rafforzerà, non lo preparerà ad affrontare le sfide. Quello che interessa principalmente è generare nel figlio, con molto amore, processi di maturazione della sua libertà, di preparazione, di crescita integrale, di coltivazione dell’autentica autonomia. Solo così quel figlio avrà in sé stesso gli elementi di cui ha bisogno per sapersi difendere e per agire con intelligenza e accortezza in circostanze difficili» (n. 261).

Nell’Amoris laetitia vi è una raccomandazione per l’educazione morale dei figli che «implica chiedere a un bambino o a un giovane solo quelle cose che non rappresentino per lui un sacrificio sproporzionato, esigere solo quella dose di sforzo che non provochi risentimento o azioni puramente forzate. Il percorso ordinario è proporre piccoli passi che possano essere compresi, accettati e apprezzati, e comportino una rinuncia proporzionata» (n.271).

«È indispensabile, inoltre, sensibilizzare il bambino e l’adolescente affinché si renda conto che le cattive azioni hanno delle conseguenze. Occorre risvegliare la capacità di porsi nei panni dell’altro e di pentirsi per la sua sofferenza quando gli si è fatto del male. Alcune sanzioni – ai comportamenti antisociali aggressivi – possono conseguire in parte questa finalità. È importante orientare il bambino con fermezza a chiedere perdono e a riparare il danno causato agli altri» (n.268).

Di fronte a questa impegnativa missione della famiglia per l’accompagnamento educativo e formativo dei figli i genitori hanno l’opportunità di interpellare tutte quelle istituzioni alle quali sta a cuore la crescita integrale della persona, non ultima la Comunità cristiana che ha anche la missione di essere luogo e scuola per un concreto sostegno di metodo e di contenuto per come e che cosa sia prioritario nel rapporto educativo genitori e figli.
da vatican insider