Migranti. Incinta respinta alla frontiera: muore in ospedale

Migranti in marcia sulla neve verso il confine francese

Migranti in marcia sulla neve verso il confine francese

Non si muore solo in mare, aggrappati a un gommone insicuro e stracarico. Ma a provocare la morte di migranti che tentano di raggiungere i paesi europei sono anche i muri. I muri che impediscono alle persone di proseguire il proprio viaggio in sicurezza e con mezzi adeguati. Anche in gravidanza. Ed è così che è morta B.S., nigeriana di 31 anni. Morta per non aver avuto assistenza adeguata e per aver sottoposto il proprio corpo, ammalato e gravido di un figlio, a una sfinente traversata in mezzo alla neve. Finita, oltretutto, con il respingimento da parte dei gendarmi.

È successo sulle Alpi di Bardonecchia, al confine francese. Incinta di poche settimane e con un grave linfoma, la donna era stata respinta alla frontiera dalle autorità francesi un mese fa. Era poi stata soccorsa dai medici volontari di “Rainbow4Africa” e ricoverata al Sant’Anna di Torino. In condizioni disperate, è stata tenuta in vita il più possibile in modo da poter portare avanti la gravidanza. Dopo il parto cesareo, è morta all’ospedale.

«Le autorità francesi sembrano avere dimenticato l’umanità» commenta Paolo Narcisi, presidente dell’associazione che da dicembre ha aiutato un migliaio di migranti nel tentativo di oltrepassare il confine francese.

La nascita del bimbo, 700 grammi, è un fatto straordinario ed è subito scattata una gara solidarietà per aiutarlo. Il neonato è ora ricoverato nella Terapia Neonatale del Sant’Anna, diretta dalla professoressa Enrica Bertino.Accanto al piccolo c’è il padre, anche lui respinto alla frontiera.

Avvenire